Non è facile riconoscere le truffe telefoniche, ma ci sono alcuni elementi a cui prestare attenzione. Se senti questa parola al telefono, però, puoi riattaccare direttamente.
I cittadini sono sempre più informati e attenti alle truffe telefoniche, ma queste ultime continuano senza sosta. Nonostante un certo allenamento, riconoscere le truffe è sempre più difficile, anche perché sono in costante aumento anche le pratiche commerciali scorrette. Non truffe ma venditori insistenti e promozioni ingannevoli che ledono i diritti dei consumatori. Saper distinguere rapidamente le truffe dalle chiamate lecite è fondamentale, soprattutto per chi necessita di rispondere al telefono anche a numeri sconosciuti. Oltretutto, meno dura la telefonata più è semplice difendersi dagli illeciti (e diminuire gli attacchi subiti). Ci sono alcuni trucchi per riconoscere velocemente le chiamate illecite, accomunate da una serie di frasi e modalità riconoscibili. C’è poi una parola, in particolare, che dovrebbe destare l’attenzione immediata: meglio riattaccare immediatamente.
Se senti questa parola riattacca il telefono
Ancora dilaga la truffa del sì, attenzione perciò ai silenzi e alle frasi che di norma prevedono una risposta secca affermativa, potrebbe trattarsi di un modo per registrare la voce dell’utente e falsare la sua sottoscrizione a un contratto. Si tratta di una regola risaputa per tutelarsi dalle truffe telefoniche, ma ancora oggi molti cittadini cadono nel tranello. Questo perché approfittando di un momento di distrazione e con domande del tutto banali i truffatori riescono a eludere la diffidenza dei cittadini, che spesso rispondono al cellulare mentre svolgono altre attività. In particolare secondo le forze dell’ordine è importante fare attenzione quando dall’altra parte vengono richieste conferme sull’identità o soprattutto sulla connessione.
Al primo posto, ci sono la domanda “Mi sente?” e il nome del titolare della linea telefonica, sempre pronunciato con un tono interrogativo. Meglio attaccare immediatamente il telefono e non lasciare altro spazio o rispondere in modo più articolato, per esempio chiedendo l’identità del chiamante. Quando si tratta di chiamate legittime possono venire richieste conferme sull’identità o sulla comunicazione, ma il chiamante non omette la presentazione, i saluti e così via. In caso di telefonate lecite, peraltro, non ci saranno problemi a ottenere chiarimenti e spiegazioni.
Frasi al telefono a cui fare attenzione
Un elemento chiave delle truffe telefoniche è la fretta. Si cerca di trasmettere un senso d’urgenza all’utente per viziare la sua capacità di giudizio e spostare l’attenzione da possibili elementi dubbiosi. Ci sono varie frasi che vengono utilizzate a questo scopo, soprattutto:
- promesse di un improvviso aumento di prezzi da parte di una società di telecomunicazioni o servizi pubblici;
- annuncio di un’offerta a tempo o limitata in altro modo;
- evidenziazione delle preoccupazioni dell’utente, prospettando il termine di erogazione di servizi da parte di una società, una necessità assoluta di compiere una certa azione (per presunti obblighi legali, problemi in arrivo e così via).
Non è raro che queste frasi siano utilizzate in maniera combinata, ad esempio le truffe più articolate si compongono di più chiamate (apparentemente provenienti da diversi operatori) per convincere l’utente a cambiare un contratto o comunque rafforzare la versione fasulla.
Tra le frasi a cui fare attenzione ci sono anche quelle che forniscono una definizione vaga o fuorviante al posto dell’identificazione dell’operatore e della società per cui opera. Anche in questo caso, spesso il tentativo di truffa viene svolto facendo leva sull’emotività del cliente e creando confusione. Un operatore che opera legalmente non avrà problemi a identificarsi con nome o codice e a fornire indicazioni sulla società o azienda per cui chiama: nome completo, tipologia e di cosa si occupa.
Infine, ma non per importanza, non ci sono operatori autorizzati a chiedere informazioni su mezzi di pagamento, conti correnti, documenti personali e così via. Gli organismi competenti e leciti, come le banche, contattano i clienti in via ufficiale assicurandosi di comunicare in modo chiaro e in ogni caso non richiedono informazioni sui mezzi di pagamento.
Non tutto il marketing è truffa, come distinguerli
Non sempre le chiamate fastidiose e inopportune corrispondono a tentativi di truffa. Accade molto spesso che la chiamata non sia autorizzata ai sensi della legge sulla privacy, ma non necessariamente ha fini illeciti e attualmente le risorse a disposizione dei consumatori per tutelarsi sono molto scarse, almeno per quanto riguarda la fase preventiva che consiste nel contatto.
Bisogna anche considerare che è sempre più in voga l’utilizzo di strategie di marketing inopportune, almeno secondo buona parte dei clienti, che fanno leva proprio sugli stessi meccanismi sopra citati, l’urgenza e l’emotività, ma senza essere menzognere o truffaldine. In questo caso è fondamentale richiedere l’identificazione e posticipare la conversazione per effettuare un controllo sulla legittimità.
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