Coinvolgere davvero i collaboratori nelle piccole imprese non richiede grandi budget, ma attenzione, ascolto, riconoscimento e crescita: leve semplici che fanno la differenza ogni giorno.
Spesso, lavorando con le piccole imprese, sento il titolare dire: “Non capisco, pago bene, incentivo anche le prestazioni straordinarie ma la gente non si appassiona”. Il punto è proprio questo: il coinvolgimento non si compra, si costruisce. In ogni piccola impresa c’è una verità che tutti conoscono ma pochi dicono ad alta voce: senza il coinvolgimento dei dipendenti, non si va lontano. Non bastano gli straordinari o i premi a fine anno. Se chi lavora con te non si sente parte della squadra, presto o tardi mollerà. E se non lo farà fisicamente, lo farà mentalmente: sarà lì, ma senza esserci davvero.
Negli ultimi trent’anni ho visto questo film decine di volte. Imprese piccole, a conduzione familiare, con persone valide ma completamente scollegate dagli obiettivi dell’azienda. Il problema non è il salario. Il problema è il senso: sentirsi ascoltati, valorizzati, coinvolti.
Nel mio lavoro di consulente di direzione aziendale per piccole realtà, ho imparato che non servono budget enormi per creare un ambiente in cui le persone si sentano parte del progetto. Servono attenzione, ascolto e piccoli gesti quotidiani. Nelle piccole imprese tutto questo pesa ancora di più, perché non ci sono gerarchie complesse a fare da cuscinetto, non ci sono benefit formalizzati e piani carriera formali. Conta il rapporto diretto, la parola detta o non detta, lo sguardo che accoglie o ignora. Conta l’atmosfera, il clima quotidiano, il modo in cui si affrontano i problemi. Conta la fiducia, che non si dichiara, si costruisce. [...]
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