Tanti si chiedono a che ora costa meno la corrente: ebbene, esistono delle fasce orarie adibite al risparmio energetico. Ecco quali sono.
Oggi, l’elettricità è più che mai una componente fondamentale della nostra quotidianità. Ogni giorno, spesso senza rendercene conto, la utilizziamo in decine di attività: in un mondo sempre più connesso e digitalizzato, la domanda di energia continua a crescere a ritmi sostenuti.
Secondo i dati più recenti pubblicati da Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, nel 2024 il consumo di energia elettrica in Italia ha raggiunto i 320 terawattora (TWh), segnando un aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Questa crescita è legata soprattutto all’espansione del settore residenziale e alla progressiva elettrificazione dei trasporti.
Tuttavia, insieme ai vantaggi dell’energia elettrica - comfort, efficienza e qualità della vita - c’è anche l’altra faccia della medaglia: il costo. Le bollette elettriche continuano a rappresentare una voce di spesa rilevante nel bilancio delle famiglie italiane. Secondo l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), nel 2024 il costo medio per una famiglia tipo (con consumi annui di circa 2.700 kWh) è stato di 1.095 euro, con un leggero calo rispetto al picco registrato durante la crisi energetica del 2022, ma comunque superiore ai livelli pre-pandemia.
Per contenere questa spesa, è fondamentale adottare comportamenti consapevoli nell’uso degli elettrodomestici. Un primo passo utile è quello di utilizzare i dispositivi elettrici solo quando realmente necessario, evitando gli sprechi. Ma c’è di più: conoscere e sfruttare le fasce orarie del risparmio energetico può fare una differenza significativa. Sai a che ora costa meno la corrente elettrica? Ecco cosa c’è da sapere.
Le fasce orarie dell’energia elettrica da conoscere
Le fasce orarie sono istituite da Arera, ovvero l’autorità amministrativa indipendente che svolge funzioni di controllo nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore. Differenziare i consumi tenendo conto delle fasce orarie può aiutare ad ottimizzare i costi. È sufficiente, infatti, utilizzare i vari elettrodomestici negli orari in cui si spende di meno, in modo tale da risparmiare sulla bolletta nonostante si consumi la stessa quantità di energia.
Ma cosa sono e a cosa servono le fasce orarie? Ebbene, a conti fatti indicano dei lassi temporali in cui il costo della materia prima differisce. In questo modo aiutano a capire i giorni e gli orari in cui il prezzo della materia prima costa di più o di meno.
Nel mercato italiano, le fasce orarie sono suddivise in tre categorie:
- F1, ore di punta o ore principali: questa fascia è attiva dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 19.00, escluse le festività nazionali;
- F2, le ore intermedie: tale fascia è attiva dal lunedì al venerdì, dalle ore 7:00 alle ore 8:00 e dalle ore 19:00 alle ore 23:00. Include anche il sabato, dalle ore 7:00 alle ore 23:00, escluse le festività nazionali;
- F3, le ore fuori punta: tale fascia è attiva dal lunedì al sabato dalle ore 23.00 alle ore 7.00; domenica e festivi tutte le ore della giornata. Questa è la fascia più economica.
Tali scaglioni, però, non vengono applicati allo stesso modo da tutti i fornitori. Infatti, la distinzione in tre viene chiamata multioraria. A queste fasce orarie per l’energia elettrica citate se ne aggiungono altre due, ovvero:
- F0, la fascia delle tariffe monorarie. In tale caso la tariffa è sempre la stessa poiché non dipende dall’ora e dal giorno della settimana;
- F23, che comprende tutte le ore incluse nelle fasce F2 e F3. Assieme alla fascia F1 viene applicata alle tariffe per uso domestico cosiddette biorarie, dove i consumi vengono distinti solo tra la fascia F1 e la fascia F23.
Le fasce orarie riguardano anche le bollette del gas?
A proposito delle fasce orarie, inoltre, ci teniamo a precisare che riguardano solamente l’energia elettrica. Il costo di produzione di quest’ultima, d’altronde, non è omogeneo ma differisce in base a come varia la domanda. Più alta è la domanda, maggiore sarà il dispendio economico per produrre energia. Al fine di adeguarsi a queste oscillazioni, il costo dell’energia elettrica viene suddiviso in fasce orarie. Per quanto riguarda il gas, invece, il costo della materia prima non differisce in base all’orario di utilizzo, bensì resta costante e per questo motivo non ci sono delle fasce orarie in cui poter risparmiare.
Orari di risparmio energetico: a che ora costa meno la corrente?
Come anticipato, gli orari in cui l’energia elettrica costa meno sono quelli compresi nella Fascia F3. Questa fascia comprende:
- dal lunedì al sabato: dalle 23:00 alle 7:00;
- tutte le ore della domenica e dei giorni festivi nazionali.
In generale, questi orari sono considerati di minor richiesta energetica, e quindi, in molti casi, associati a tariffe più basse. Ma le offerte e gli accordi tra fornitori e consumatori possono variare in base a diversi fattori e comportare, di conseguenza, un risparmio molto soggettivo.
- Chi è ancora sotto il regime del Mercato Tutelato o, comunque, ha stipulato un contratto multiorario, troverà nella fascia F3 quella più conveniente, come abbiamo visto.
- Chi, invece, possiede un contratto con offerta bioraria - che è stata introdotta per permettere di risparmiare sulla bolletta dell’energia elettrica concentrando i consumi nelle fasce meno costose - risparmierà nella fascia F23 che va dalle ore 19 alle 8 ore di mattina nei giorni feriali, compresi weekend e festivi.
- Infine, coloro che possiedono un contratto monorario non avranno una fascia in cui pagano di meno la corrente poiché la tariffa è la stessa, a tutte le ore (e in tutti i giorni).
Si tratta, quindi, di offerte molto diverse. In quella monoraria si paga lo stesso prezzo per la componente energia in ogni momento giornata, mentre in quelle bioraria e multioraria il costo del kWh differisce in base alla fascia oraria di consumo.
Come controllare le fasce orarie sul proprio contratto di energia elettrica
Come già detto, concentrando il consumo di energia elettrica in un particolare momento della giornata è possibile ottenere un importante risparmio in bolletta. Per poter sfruttare al meglio tale opportunità è fondamentale controllare le fasce orarie sul proprio contratto.
In caso di dubbi, si consiglia di rivolgersi direttamente al proprio fornitore per ottenere informazioni dettagliate in merito. In alternativa, è sufficiente verificare la sezione con i dettagli sui consumi che, generalmente, si trova nella seconda pagina della bolletta. Qui sono indicati nel dettaglio i consumi, le letture e le tariffe applicate.
Come scegliere il contratto migliore in base alle fasce orarie di risparmio energetico
A seconda delle proprie abitudini si può scegliere o meno un contratto che preveda tariffe agevolate.
- Le tariffe monorarie sono in genere consigliate a coloro che tendono ad usare l’energia elettrica nei giorni feriali e durante le ore diurne.
- Le tariffe biorarie, invece, sono perfette per coloro che utilizzano l’energia prevalentemente il weekend e la sera.
- Le tariffe multiorarie, invece, spingono ancora di più i consumatori a usare l’energia la notte e nei giorni festivi, ideali soprattutto per coloro che, durante la settimana, non sono a casa.
Va detto che, rispetto alle monorarie, le tariffe biorarie hanno in genere un costo dell’energia più alto nella fascia F1 e più basso nelle fasce F2 e F3. Nel caso delle multiorarie, invece, il costo differisce in base alla singola fascia di utilizzo. In particolare, la fascia F1 risulta essere più costosa delle tariffe monorarie, mentre la fascia F2 risulta leggermente più costosa di quelle biorarie. La fascia più economica è la F3, come più volte sottolineato.
Stabilire a priori quale contratto scegliere in base alle fasce orarie non è possibile. Ognuno, infatti, deve tenere conto delle proprie abitudini di utilizzo e necessità in modo tale da fare una scelta ponderata ed economicamente vantaggiosa.
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