Bolletta del gas, cos’è il PCS e come incide sul prezzo?

Luna Luciano

2 Settembre 2023 - 15:57

Nuovi rialzi per le bollette del gas a settembre. Uno dei drammi è che la maggior parte degli utenti non sa leggere tutte le voci presenti in bolletta, come quella del Pcs. Ecco cos’è e a cosa serve.

Bolletta del gas, cos’è il PCS e come incide sul prezzo?

Con settembre sono previsti0 vertiginosi aumenti per le bollette del gas. L’estate 2023 ha in riservo amare sorprese per i cittadini europei.

Se per settembre è previsto l’aumento della spesa per le famiglie di circa 1.600 euro a causa del rincaro dei prezzi, a gravare ulteriormente saranno i costi delle bollette del gas, che aumenteranno per motivi speculativi e non per l’aumento della domanda - che nel 2023 è addirittura diminuita.

Infatti, stando a quanto emerso dai dati del Forum degli esportatori di gas, nei primi sei mesi dell’anno, i consumi sono scesi del -10,6% pari a 21 miliardi di metri cubi rispetto alla prima metà del 2022.

Le bollette gas saranno quindi una nota dolente e uno dei grandi drammi per gli utenti è che spesso sulle bollette sono presenti voci che possono apparire “misteriose” e delle quali non si conoscono le funzioni.

Nel caso della bolletta del gas è presente una voce tecnica poco conosciuta ma che agisce sull’importo finale che si pagherà ed è il Pcs, acronimo di Potere Calorifico Superiore, ovvero la quantità di calore prodotta dalla combustione di un metro cubo di gas.

Una voce che potrebbe sembrare superflua, ma che in realtà è un parametro di riferimento che potrebbe definirsi come unità di misura della qualità del gas. Cercando di non addentrarsi in tecnicismi, spieghiamo cos’è realmente il Pcs e soprattutto come influisce sul prezzo finale della bolletta del gas. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Bolletta del gas: cos’è il Pcs e a cosa serve?

Il Pcs indica la quantità di calore prodotta dalla combustione di 1 metro cubo di gas.

In Italia, il gas naturale che arriva nelle nostre case è composto da metano per una percentuale compresa all’incirca fra l’83% e il 99%, mentre la parte restante è composta in prevalenza da altri idrocarburi come etano, propano, butano, oltre a una sostanza odorizzante per segnalare le possibili fughe.

Il Pcs serve quindi essenzialmente a determinare la qualità del gas che viene distribuito e venduto alle singole utenze. Maggiore è la qualità e più è alto il potere calorifico superiore. Il gas che viene erogato tramite la Rete di Gasdotto Nazionale è uguale per tutti i fornitori, nessun fornitore ha il suo gas, di conseguenza anche cambiando fornitore la resa o la qualità del gas è sempre quella.

Ma se è vero che il gas è uguale per tutti i fornitori, è anche vero che è un prodotto che viene riconsegnato nelle diverse località dalle Re.Mi - ossia gli impianti di regolazione e misura - che sono preposti alla decompressione del gas naturale e alla sua misurazione. Queste Re.Mi sono soggette a fattori esterni diversi ed è proprio per mantenere costanti questi fattori che l’Arera ha introdotto il Pcs, che per il gas naturale è rapportato all’ unità di misura pari a 0,03852 GJ/smc (giga joule per metro cubo standard), che è il valore indicato da Acea Energia.

Il Potere Calorifico Superiore standard è quindi un riferimento nazionale, deciso dall’Arera, che deve obbligatoriamente essere utilizzato come standard di riferimento da tutti i fornitori di gas «sia del mercato tutelato che del mercato libero, per illustrare ai clienti le offerte commerciali», come spiega Masciari.
Il valore del Pcs viene stabilito per ogni Re.Mi da Snam Rete Gas.

Bolletta del gas, come il Pcs influisce sul prezzo?

Essendo un valore standard per la qualità del gas distribuito nelle nostre case, il Pcs va naturalmente a incidere su alcune componenti della bolletta ed è quindi un valore che bisogna assolutamente tenere sott’occhio.

Da un punto di vista tecnico, con una semplice operazione matematica tra il valore standard e quello della località in cui si vive si ottiene il prezzo che il Fornitore indica in fattura.

Ciò vale a dire che se la qualità del gas è elevata, e quindi maggiore al valore standard stabilito da Arera pari a 0,03852 GJ/Smc, la tariffa aumenta, se invece la qualità del gas dovesse essere scarsa, ossia con un valore inferiore a 0,03852 GJ/Smc, la tariffa sarà più bassa.

Nel caso in cui si dovesse registrare un aumento della tariffa bisogna fare una seconda considerazione. Se, infatti, la qualità del gas è definita da un Pcs maggiore al valore standard, è vero che la tariffa base dell’offerta sarà più alta, ma è anche vero che il gas utilizzato avrà una maggiore resa e di conseguenza se ne userà di meno.

Svelati i segreti del Pcs e di come questo influisca sul costo delle bollette, bisogna tener presente che settembre l’aumento delle bollette è stato causato principalmente da due fiammate a giugno e metà agosto che hanno causato l’aumento dei prezzi del gas fino al 60%, aumenti che purtroppo non hanno nulla a che fare con un incremento della qualità del gas, bensì a meri motivi speculativi.

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