Produzione industriale giù su base mensile. Il dato annunciato dall’Istat, mentre il presidente di Confindustria Emanuele Orsini non fa mistero del timore dazi.
Nel mese di maggio 2025 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale sia diminuito dello 0,7% su base mensile. È quanto ha reso noto l’Istat, l’istituto nazionale di statistica, aggiungendo di prevedere che, nella media del periodo marzo-maggio, il livello della produzione industriale sia aumentato invece dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’Istat ha precisato che la produzione industriale è salita su base mensile solo per l’energia (+0,7%), scendendo per i beni intermedi (-1,0%) e i beni di consumo (-1,3%). Stabili i beni strumentali.
Produzione industriale Italia in calo a maggio 2025, i numeri e il commento dell’Istat
Al netto degli effetti di calendario, a maggio 2025 la produzione industriale italiana è scesa inoltre su base annua dello 0,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di maggio 2024), con incrementi tendenziali che hanno interessato anche in questo caso soltanto l’energia (+5,3%); giù invece, i beni strumentali (-0,2%), i beni di consumo (-1,8%) e i beni intermedi (-2,7%).
I settori di attività economica che hanno registrato gli incrementi tendenziali maggiori sono stati la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+6,1%), l’attività estrattiva (+5,1%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+4,7%).
Le flessioni più rilevanti sono state riscontrate, invece, nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-5,6%), nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-5,2%), e nella produzione di prodotti chimici (-4,0%).
Così l’Istat ha commentato e riassunto i punti salienti del dato:
“A maggio l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra un calo congiunturale (-0,7%) e una moderata crescita su base trimestrale (+0,6%). Tra i principali raggruppamenti di industrie l’unico settore in crescita su base mensile è l’energia. L’indice complessivo destagionalizzato, pur con alcune oscillazioni, mostra livelli sostanzialmente stazionari dall’agosto dello scorso anno. In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, l’indice generale è in flessione a maggio. Il calo su base annua riguarda tutti i principali raggruppamenti di industrie, salvo l’energia”.
Confindustria/Medef, Orsini: preoccupati del tema dazi. Anche 10% ci preoccupa con calo dollaro
In evidenza oggi le parole del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini che, nel dare il via al Forum economico franco-italiano, organizzato da Confindustria e dal Medef, ha espresso tutta la sua preoccupazione riguardo all’impatto che anche dazi di Trump al 10% potrebbero avere sui fondamentali dell’economia italiana:
“Siamo preoccupati del tema dei dazi. Anche il 10% ci preoccupa, perché sommandoli con la svalutazione del dollaro (e dunque con il fenomeno del super euro) per l’impresa italiana è un peso importante. Ci saranno settori che riusciranno a essere performanti, ma per altri dobbiamo mettere in atto politiche di sostegno per poter fare in modo che possano essere competitivi”.
Nel rivolgersi alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Orsini ha detto di trovarsi d’accordo sul Mercosur, aggiungendo di ritenere che “oggi aprire nuovi mercati per poter fare in modo che le nostre imprese possano anche compensare ciò che viene perso a fronte di alcuni paesi che comunque ci stanno ostacolando nel poter portare i nostri prodotti sarà fondamentale ”.
Di conseguenza “ il Mercosur, l’India, l’Australia e anche i paesi dell’Asean saranno per noi fondamentali ”.
Il numero uno di Confindustria ha ribadito la necessità di una Europa che sappia “attrarre investimenti”, un’Europa che sappia “ mantenere le proprie imprese all’interno del Continente ”, che cresca, produca e consumi “i prodotti che produce”.
Questo significa che “ l’Europa non si può permettere di galleggiare, deve reagire ed essere competitiva con il resto del mondo: questo per noi è fondamentale”.
E ancora Orsini: “Abbiamo avuto anche una posizione abbastanza critica sul passato delle scelte della Commissione europea, ma le nostre posizioni critiche sono costruttive perché noi crediamo nella nostra Europa e vogliamo mantenere il primato dell’Europa verso il mondo ”.
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