Primo Ventures e LifeGate hanno avviato una partnership strategica per l’innovazione nelle tecnologie da impiegare nella sfida al cambiamento climatico.
Capire il cambiamento climatico per investire bene in ricerca e startup e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e neutralità carbonica: è la missione che si sono date Primo Ventures SGR e LifeGate con una partnership strategica per l’analisi di trend e investimenti nel settore del climate tech.
Per Gianluca Dettori, Presidente di Primo Ventures “la sfida del climate change richiederà uno sforzo tecnologico e finanziario senza precedenti nella storia dell’umanità”, mentre secondo Enea Roveda, Ceo di LifeGate, "il risparmio sostenibile è l’ultimo tassello di uno stile di vita etico, insieme alla mobilità, all’alimentazione, all’energia. Ma forse è il tassello più importante perché può davvero cambiare le cose”.
Per vincere l’ardua sfida del cambiamento climatico, allora, serviranno molti investimenti in tanti ambiti, tra cui quello dello sviluppo di nuove tecnologie.
Nell’ultimo decennio sono stati investiti a livello globale ogni anno dai 3 ai 5mila miliardi di dollari nel settore, ma si stima che nei prossimi 25 anni gli investimenti per mitigare gli effetti del cambiamento climatico possano crescere esponenzialmente (si pensa che possano raggiungere i 100 triliardi di dollari).
Ai requisiti di sostenibilità fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite si aggiungono quelli di neutralità carbonica (Net Zero Emission) entro il 2050.
Ma se l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 può essere raggiunto con le tecnologie esistenti, il percorso di azzeramento delle emissioni al 2050 si basa su tecnologie non ancora mature o comunque non ancora commercializzate su ampia scala e per settori a difficili decarbonizzazione (industria pesante e trasporti a lunga distanza).
Quindi l’innovazione nelle tecnologie per l’energia pulita deve accelerare.
Uno studio dell’Agenzia Internazionale dell’Energia dice che circa la metà delle tecnologie necessarie per raggiungere gli obiettivi 2050 si trova ancora in fase di startup, sotto forma di prototipo nei laboratori di ricerca o di impianto dimostrativo.
Un mercato emergente, che sta rapidamente rivoluzionando la nostra risposta al cambiamento climatico è proprio quello del climate tech, che oggi rappresenta il 16% degli investimenti complessivi in venture capital in Europa e il 10% nel resto del mondo, ma destinato a crescere in maniera significativa nel prossimo decennio.
Lo scorso anno nel mondo, ha detto Simone Molteni, direttore scientifico di LifeGate, “per ogni quattro dollari di venture capital investiti, più di un dollaro è stato destinato a tecnologie di contrasto al cambiamento climatico, circa 50 miliardi di dollari. Ma quello che ci serve oggi è già disponibile e si deve agire subito per raggiungere il primo traguardo del 2030. Di tempo ne è già stato perso abbastanza”.
La partnership fra Primo Ventures e LifeGate vuole dunque analizzare le dinamiche del settore climate tech per individuare trend, spazi di opportunità e possibili attività congiunte che possano contribuire alla crescita del settore, soprattutto nell’accelerare lo sviluppo di tecnologie abilitanti a raggiungere l’obiettivo della piena sostenibilità.
Insieme vogliono anche sviluppare modelli di analisi, tracciamento e benchmarking degli investimenti sotto il profilo dei criteri ESG e di impatto delle nuove tecnologie sulla decarbonizzazione.
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