Il prezzo del petrolio torna a salire sostenuto principalmente da tre elementi. Ma per quanto ancora forniranno supporto?
Riprende a salire il prezzo del petrolio, dopo una settimana decisamente impegnativa sia per la quotazione del Brent che per quella del Wti.
La produzione di shale statunitense è tornata a fare capolino su un mercato ancora in equilibrio precario dopo lo storico accordo OPEC di novembre 2016 ed ha così messo in discussione l’avanzamento del greggio.
Soltanto per fare un esempio, il prezzo del petrolio Brent ha salutato i 70 dollari al barile e si è riportato poco sopra quota $62. Per non parlare poi della quotazione del Wti, scivolata addirittura sotto la soglia dei $60.
I motivi a sostegno delle quotazioni
Come molti analisti hanno fatto notare, il recente recupero dell’oro nero è stato sostenuto sicuramente dalla debolezza del dollaro statunitense, scivolato di fronte alle rinnovate preoccupazioni sull’impatto della riforma fiscale e sulle prossime mosse della Federal Reserve.
Ad influire è stato anche il recupero del mercato azionario globale, risalito dopo il crollo della scorsa settimana. Il nuovo trend rialzista delle Borse ha incrementato la domanda di asset rischiosi e ad alto rendimento e il prezzo del petrolio ne ha positivamente risentito.
Infine, anche le dichiarazioni dei ministri di Emirati e Arabia Saudita hanno aiutato il tentativo di risalita del prezzo del petrolio. Il primo ha introdotto la possibilità, entro la fine del 2018, di un ulteriore accordo di collaborazione di lungo periodo tra OPEC e produttori esterni al Cartello. Il secondo, invece, si è detto fiducioso in merito al tasso di adesione all’accordo di Vienna sui tagli alla produzione.
Bisognerà ora capire quanto i suddetti elementi, accanto ai continui tagli dell’output, continueranno a fornire supporto alle quotazioni, soprattutto in attesa dei dati USA sugli impianti di trivellazione.
Al momento della scrittura, il prezzo del petrolio Brent ha frenato la corsa della mattinata e sta salendo dello 0,36% su quota $64,56. Il Wti, invece, sta avanzando dello 0,21% su quota $61,47.
© RIPRODUZIONE RISERVATA