Prezzo dell’oro, ecco cosa succederà nella seconda metà dell’anno

Ilena D’Errico

27 Luglio 2025 - 20:45

Ecco cosa succederà nei prossimi mesi al prezzo dell’oro secondo gli esperti. Tutte le ipotesi per la seconda metà del 2025.

Prezzo dell’oro, ecco cosa succederà nella seconda metà dell’anno

Il prezzo dell’oro può subire significativi scossoni nei prossimi mesi. L’andamento incostante dell’economia globale si può ripercuotere in diversi modi sul mercato dell’oro, soprattutto a causa dell’indebolimento del dollaro statunitense e delle continue tensioni geopolitiche. A ciò si aggiungono le politiche commerciali degli Stati Uniti, dazi in primis, e le sanzioni occidentali alla Russia, che sconvolgono l’import-esport. In questo scenario a dir poco altalenante, l’oro è tornato a essere una delle più solide forme di investimento, toccando livelli record nell’ultimo periodo. Sono quindi in tantissimi a chiedersi che cosa succederà nei prossimi mesi, l’oro ha ancora spazio per correre o rischia brusche discese? Ecco quali sono le ipotesi degli analisti.

Cosa succederà al prezzo dell’oro nella seconda metà dell’anno

Una delle fonti più autorevoli riguardo al prezzo dell’oro è senza dubbio il World gold council (Wgc), che nell’ultimo report individua degli scenari piuttosto positivi per il mercato giallo. In particolare, il prezzo dell’oro dovrebbe salire ancora del 5% nella seconda metà del 2025, sempre che l’economia globale rimanga stabile ai livelli attuali. Altrimenti, se ci saranno ulteriori peggioramenti, il metallo prezioso potrebbe crescere ancora fino al 10/15%. La terza ipotesi enunciata dal Wgc riguarda poi un ipotetico miglioramento della situazione mondiale. In quest’ultimo caso, invece, il prezzo dell’oro subirebbe perdite tra il 12 e il 17%.

Difficile, comunque, che l’oro subisca colpi elevati. In questi mesi si è confermato una riserva di valore importante grazie alla sua resistenza agli shock inflazionistici, superando ripetutamente veri e propri prezzi record. Non è certo una casualità se le quotazioni sono più che raddoppiate nell’ultimo decennio, seppur in modo tutt’altro che graduale. Il 22 aprile 2025 si è arrivati a ben 3.509,90 dollari l’oncia, contro i 1.050 dollari l’oncia di dicembre 2015.

Proprio questa crescita esponenziale fa temere che che un simile andamento sia sostenibile ancora per poco. In effetti, la crescita dell’oro sarà ridimensionata nei mesi a venire, ma gli scenari sono comunque alquanto ottimistici. Le previsioni più favorevoli vedono addirittura toccare i 4.000 dollari l’oncia nel 2026, come spiegato da Peter Kinsella, global head di forex strategy di Ubp. Secondo l’esperto, infatti, “il mercato rialzista secolare dell’oro è destinato a continuare nei prossimi anni” anche per via del rapporto debito pubblico e Pil, alle stelle in tutti i Paesi sviluppati, e la conseguente inflazione.

In questo contesto, a cui ha dato un’elevata spinta la guerra in Ucraina seguita poi dai conflitti in Medio Oriente, è ancora più importante la diversificazione del rischio. A influire sul continuo rialzo dell’oro, infatti, sono soprattutto le banche centrali che cercano asset alternativi per le loro riserve valutarie. Proprio questo meccanismo globale ha fatto sì non solo che l’oro toccasse prezzi record, ma anche che continuasse a salire anche durante la ripresa dei mercati azionari.

L’oro potrebbe scendere fino al -17%

Come già detto, il prezzo dell’oro potrebbe anche subire una diminuzione nei prossimi mesi. Il rallentamento della crescita è dietro l’angolo, perché la domanda sta calando, proprio a causa dell’elevato costo della materia prima. Bisogna poi sempre valutare le decisioni delle banche centrali, che potrebbero rimandare gli acquisti in attesa di momenti più favorevoli, e della Fed. Quest’ultima, in particolare, potrebbe alzare i tassi di interesse in parallelo al costo della vita e provocare così una diminuzione delle quotazioni.

Nonostante ciò, la diffidenza costruita in questi anni di tensioni dovrebbe far resistere bene l’oro. Secondo il World gold council, infatti, la domanda delle banche centrali alla fine dell’anno dovrebbe rimanere ben sopra alla media. In ogni caso, c’è sempre un certo rischio di cui tenere conto ed è estremamente difficile che l’oro tenga i ritmi dell’ultimo anno. Allo stesso tempo, ci sono buone probabilità per un’ulteriore crescita.

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