Prezzo del petrolio, tutto pronto per una ripartenza?

Le materie prime, specialmente quelle legate all’energia, continuano a essere soggette a un costante senso di incertezza a causa delle difficoltà nel fare previsioni legate al contesto economico globale. Approfondendo l’analisi nel settore del petrolio, emerge una situazione contraddittoria: da un lato, il prezzo è spinto al rialzo dalle immediate misure adottate dalla Cina per contrastare la crisi economica; dall’altro, il simposio di Jackson Hole della scorsa settimana ha evidenziato la possibilità che le banche centrali delle economie occidentali possano proseguire con una politica monetaria abbastanza aggressiva, dimostrando scarso interesse a tollerare un tasso d’inflazione superiore a quello definito storicamente dal proprio mandato, impattando negativamente sul prezzo del petrolio.

Quale scenario è ragionevole aspettarsi alla luce di queste considerazioni? Di seguito, un’analisi sulle prospettive legate alla quotazione del petrolio, in collaborazione con gli esperti di XTB.

XTB è un broker di investimento one stop shop di livello mondiale, con una presenza globale in oltre 13 paesi, autorizzato regolamentato dalle principali istituzioni di regolamentazione finanziaria. La piattaforma XTB offre l’accesso a più di 5.800 strumenti finanziari - sia strumenti con proprietà, azioni ed ETF reali, sia strumenti derivati di tipo CFD.

Petrolio: uno sguardo al contesto economico generale

I movimenti oscillatori registrati nei futures del petrolio evidenziano l’incertezza che circonda il prezzo dell’oro nero. È sufficiente considerare l’andamento contraddittorio che è stato osservato durante il simposio di Jackson Hole. Prima dell’incontro dei banchieri centrali, i prezzi del Brent e del greggio avevano mantenuto un trend rialzista, guadagnando oltre un punto percentuale dalla partenza della sessione. Questo movimento è contraddittorio innanzitutto perché è avvenuto contemporaneamente a un rafforzamento del dollaro, e inoltre perché, dopo le dichiarazioni di Powell e dei presidenti delle Federal Reserve di Philadelphia e Cleveland, sembra che il mercato abbia iniziato a considerare la possibilità che le banche centrali occidentali possano aumentare ulteriormente i tassi d’interesse, abbassando nuovamente il prezzo del petrolio.

Questa eventualità, naturalmente, avrebbe un impatto negativo sull’economia e, sebbene da un lato potrebbe rallentare l’ormai temuta inflazione, dall’altro potrebbe raffreddare l’economia stessa, limitando i consumi e influenzando potenzialmente in modo negativo il prezzo delle materie prime, con il petrolio in prima linea. Tuttavia, alcuni esperti suggeriscono di seguire con ancora maggiore attenzione l’andamento economico della Cina: le misure adottate dal governo cinese per contrastare il rallentamento economico del paese sembrano cominciare a piacere persino ai mercati, che inizialmente le avevano accolte con molta diffidenza.

USOil: uno sguardo al grafico

Sotto il profilo grafico, l’andamento del petrolio, osservato su timeframe giornaliero, presenta notevole interesse: il prezzo, dopo aver raggiunto il livello di resistenza a $88, che è stato il massimo per tutto il 2023, ha avviato una nuova tendenza ribassista. Questo declino si è verificato parallelamente al raggiungimento della zona di ipercomprato sull’indicatore RSI, che anch’esso è stato analizzato nell’intervallo giornaliero e configurato su un periodo di 14 sessioni. È evidente un certo interesse da parte degli operatori nel liquidare le posizioni quando il prezzo è al massimo, probabilmente a causa dell’alto grado di incertezza che caratterizza questo momento economico.

USOIL, 1D Grafico a candele giornaliere del petrolio brent. Fonte: teletrader.com