Perché il petrolio sta salendo così rapidamente?

C. G.

20 Giugno 2019 - 10:07

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È rally per il prezzo del petrolio: occhi non soltanto sull’OPEC+, ma anche sul drone USA abbattuto dall’Iran

Perché il petrolio sta salendo così rapidamente?

Il prezzo del petrolio è tornato a guadagnare ampio terreno nelle ultime ore di trading.

Le quotazioni di WTI e Brent hanno imboccato la via del rialzo e sono arrivate a registrare progressioni di oltre 3 punti percentuali per diversi ordini di motivi.

Ancora una volta, il mercato dell’oro nero ha dovuto fare i conti con un mix esplosivo di fattori che ha condizionato, stavolta al rialzo, il prezzo del petrolio. Le decisioni dell’OPEC+ e l’abbattimento del drone USA da parte dell’Iran sono soltanto alcuni degli elementi che il greggio ha dovuto prendere in considerazione.

Prezzo del petrolio: c’è l’accordo dell’OPEC+

I Paesi produttori di greggio hanno finalmente trovato un’intesa sul prossimo meeting. L’1 e il 2 luglio i membri del Cartello e i loro alleati (come la Russia) si incontreranno ancora una volta per decidere le future sorti dell’oro nero.

Più nello specifico, essi capiranno se estendere i tagli all’output già sanciti o se addirittura incrementarli, sempre e comunque con l’obiettivo di sostenere il mercato sorreggendo il prezzo del petrolio.

Secondo numerosi analisti i produttori sceglieranno di dare seguito alle riduzioni già introdotte, cosa che fungerà probabilmente da driver rialzista per le quotazioni di WTI e Brent.

Logica e ragionevole: con queste due parole il ministro dell’energia degli Emirati Arabi ha definito l’idea di estendere i tagli.

Drone USA abbattuto dall’Iran

Nella mattinata odierna l’Iran ha annunciato di aver abbattuto un “drone spia” americano che aveva violato lo spazio aereo nazionale. Il fatto è avvenuto nella provincia di Hormuzgan, una regione di importanza fondamentale per l’approvvigionamento del petrolio su scala globale.

La tensione tra i due Paesi, già esacerbata dall’attacco a due petroliere nel Golfo di Oman e dall’invio di nuove truppe da parte di Washington, è salita ancora.

La produzione USA

Stando agli ultimi dati dell’EIA, dopo essere cresciute sui massimi di due anni, le scorte di greggio negli Stati Uniti sono diminuite di 3,1 milioni di barili, ben oltre le attese a 1,1 milioni.

L’inaspettata discesa delle giacenze ha sostenuto il prezzo del petrolio, messo in ginocchio nelle ultime settimane proprio dalla ripresa dell’attività produttiva statunitense e dalle preoccupazioni sul calo della domanda.

Secondo la Cnbc, anche l’ultima riunione Fed (e le conseguenti attese di un taglio dei tassi a luglio) ha giocato in favore delle quotazioni.

Al momento in cui si scrive, intanto, il prezzo del petrolio Brent sta salendo del 2,5% su quota 63,4$, mentre la quotazione del WTI sta guadagnando il 2,89% su quota 55,5$.

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