Nel 2025, più di 60 petroliere provenienti dalla Russia hanno attraccato in Europa. Ed è tutto legale

Alessandro Nuzzo

13 Dicembre 2025 - 11:46

Da gennaio ad oggi 60 petroliere hanno attraccato nei porti francesi, trasportando petrolio kazako gestito da società con partecipazione russa. Ed è legale, ecco perché.

Nel 2025, più di 60 petroliere provenienti dalla Russia hanno attraccato in Europa. Ed è tutto legale

L’agenzia di fact-checking di Radio France ha condotto un’analisi basata sui dati disponibili online relativi al traffico marittimo e ha scoperto che dall’inizio del 2025 fino ai primi giorni di dicembre ben 60 petroliere hanno attraccato nei porti francesi. Tutte queste navi sono partite dal porto russo di Novorossiysk, un importante terminale sul Mar Nero che funge sia da base navale sia da hub petrolifero regionale. Circa 40 di queste 60 imbarcazioni hanno attraccato al porto di Fos-sur-Mer, mentre le restanti sono approdate a Le Havre. Analizzando ulteriormente i dati, si è scoperto che la prima nave è attraccata l’8 gennaio 2025, mentre l’ultima è arrivata il 3 dicembre. La prima è stata la Prometheus Energy, battente bandiera delle Isole Marshall, l’ultima la Seabliss, con bandiera maltese.

Tutte queste navi, che operano sotto bandiere estere come quelle di Liberia, Panama e Isole Marshall, trasportavano petrolio di origine kazaka. Questo greggio viene trasportato dal Kazakistan al porto russo di Novorossiysk attraverso un oleodotto gestito dalla Caspian Pipeline Consortium, una società di cui la Russia detiene una quota rilevante. Il 24% appartiene infatti alla Federazione Russa, mentre un ulteriore 12,5% è detenuto dalla principale compagnia petrolifera russa, Lukoil International.

In sostanza, anche se si tratta di petrolio di origine kazaka, il greggio arriva in Russia e viene successivamente caricato su petroliere per essere trasportato verso l’Europa, in particolare in Francia. La Russia, detenendo quote azionarie della società proprietaria dell’oleodotto che convoglia il petrolio dal Kazakistan alla Russia, ottiene comunque introiti economici, incassando sia dividendi societari sia tasse, oltre al pagamento per il servizio di trasporto. Questo appare paradossale, poiché dopo l’invasione dell’Ucraina l’Unione Europea e i Paesi alleati hanno imposto un severo embargo sulle importazioni di petrolio russo via mare, vietando non solo l’acquisto di greggio e prodotti raffinati, ma anche qualsiasi forma di assistenza russa nel trasporto, nell’assicurazione, nel finanziamento e nell’intermediazione delle navi coinvolte.

L’operazione è legale: ecco perché

Tuttavia, questa importazione di petrolio che transita dalla Russia, generando comunque entrate per Mosca, è del tutto legale. Ciò avviene perché le sanzioni previste dall’embargo non riguardano il porto di Novorossiysk. L’Unione Europea ha infatti introdotto un’esenzione specifica per l’oleodotto e per le infrastrutture collegate al porto, ritenendo che queste siano utilizzate principalmente per esportare petrolio greggio proveniente da giacimenti situati in Kazakistan. Di conseguenza, poiché il petrolio è di origine kazaka e non rientra nell’embargo sul greggio russo, può essere legalmente scaricato nei porti francesi, anche se produce benefici economici indiretti per la Russia.

I Paesi dell’Unione Europea hanno già sostituito circa l’80-90% del petrolio precedentemente importato dalla Russia con quello proveniente dal Kazakistan. In Francia, in particolare, il Kazakistan è diventato il terzo fornitore di petrolio, dopo Nigeria e Stati Uniti. Sebbene il Kazakistan sia alleato della Russia, ha mantenuto una posizione ufficialmente neutrale sulla guerra in Ucraina e rivendica il rispetto della propria sovranità e delle relazioni commerciali intrattenute con i Paesi dell’Unione Europea.

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