Prescrizione debiti 2023: dopo quanto tempo è possibile non pagare?

Isabella Policarpio - Ilena D’Errico

07/02/2023

30/04/2023 - 12:45

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I debiti vanno in prescrizione, quindi in alcuni casi è possibile non pagare (e non si può pretendere il pagamento). Scopriamo quali sono i termini a seconda del debito, e le prescrizioni nel 2023.

Prescrizione debiti 2023: dopo quanto tempo è possibile non pagare?

Anche i debiti vanno in prescrizione, con importanti conseguenze sia per il debitore che per il creditore. Quest’ultimo non può più riscuoterli oltrepassato un certo limite, oltre il quale di conseguenza il debitore può non pagare. Conoscere i termini di prescrizione è quindi fondamentale per entrambe le parti interessate, ma purtroppo non si può dare una risposta univoca.

I termini di prescrizione, infatti, possono variare a seconda della tipologia di debito o meglio, di credito. Le differenze, peraltro, sono anche piuttosto importanti: si va da un estremo di 10 anni (che è la prescrizione ordinaria) a soli 6 mesi, anche se questi ultimi sono riservati a casi molto limitati.

Oltretutto, la prescrizione si verifica soltanto se sono mancati comportamenti atti a interromperla. Per il creditore, quindi è molto importante sapere come fare a interromperla ed evitare di perdere il proprio diritto. D’altro canto, il debitore che auspica la prescrizione deve fare il calcolo in modo corretto.

Prescrizione ordinaria di 10 anni

I 10 anni sono necessari per la prescrizione ordinaria, che pertanto si applica nella normalità dei casi, salvo particolari eccezioni. In particolare, la legge stabilisce che si prescrivono in 10 anni i debiti derivati da contratti o altri atti leciti. Per tutti i debiti derivanti da contratti, dunque, bisogna sapere che la prescrizione si ultima nel corso di 10 anni, calcolati dal giorno in cui il creditore avrebbe potuto esercitare il suo diritto di credito.

Naturalmente si può parlare di prescrizione soltanto se durante il corso del tempo stabilito il creditore non l’ha interrotta richiedendo il pagamento. In tal proposito, sono necessari atti scritti e documentabili, ma non è indispensabile un’eccessiva formalità. Sono sufficienti, ad esempio, una raccomandata con ricevuta di ritorno o una Pec. L’importante è che contengano chiaramente la richiesta di pagamento e le motivazioni. Bisogna poi fare molta attenzione agli atti scritti, perché anche lo stesso debitore può involontariamente interrompere la prescrizione riconoscendo il suo debito. In ogni caso, il termine riparte da zero da ogni evento interruttivo.

Quest’anno, dunque, sono caduti in prescrizione tutti i crediti relativi all’anno 2013, se non si sono verificati atti interruttivi questo termine è certo, perché le eccezioni fanno riferimento a prescrizioni più brevi, mai più lunghe.

Quali debiti si prescrivono in 5 anni

Come anticipato, alcuni debiti si prescrivono in soli 5 anni. Si tratta di tutti i diritti di credito derivanti da atti illeciti compiuti dal debitore, ma anche di altre particolari eccezioni, più precisamente si prescrivono in 5 anni:

  • rate del mutuo;
  • dichiarazione dei redditi;
  • bollettini;
  • canone di locazione;
  • multa;
  • spese condominiali;
  • spese di ristrutturazione;
  • TFR e tutte le indennità spettanti per la fine del rapporto di lavoro;
  • interessi;
  • risarcimento del danno derivante da fatto illecito.

Tutti i debiti elencati relativi al 2018 o prima possono quindi non essere più pagati, lo stesso se le ultime richieste di pagamento sono relative a quell’anno. Si prescrivono, invece, in 3 anni i seguenti debiti:

  • Pagamento della parcella del professionista, come notaio o avvocato;
  • tassa automobilistica regionale.

Prescrizione breve: quali debiti

È ridotta a 2 anni invece la prescrizione per il pagamento delle bollette di luce, acqua e gas, mentre i termini sono di 1 anno per le seguenti categorie di debiti:

  • rette scolastiche;
  • abbonamento alla palestra;
  • costo dei farmaci;
  • compenso degli ufficiali giudiziari per gli atti da loro compiuti;
  • rate dei premi assicurativi RC, furto e incendio.

Infine, sono ridotti a 6 mesi i termini di prescrizione per il debito riguardanti le spese di vitto e alloggio negli hotel e in qualsiasi altra struttura alberghiera. Chi 6 mesi fa non ha pagato l’hotel, perciò, se non ha ricevuto nel frattempo alcun avviso non è più obbligato ad adempiere.

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