Precompilata Iva 2024: istruzioni, scadenza e novità

Patrizia Del Pidio

1 Febbraio 2024 - 16:45

condividi

Istruzioni, scadenza e novità per quel che riguarda la precompilata Iva 2024. Vediamo come funziona e gli altri servizi messi a disposizione dei contribuenti.

Precompilata Iva 2024: istruzioni, scadenza e novità

Il provvedimento 11806 del 19 gennaio 2024 dell’Agenzia delle Entrate, estende il periodo sperimentale della precompilata Iva fino alle operazioni effettuate nel 2024. Oltre a questo sono messi a disposizione dei contribuenti nuovi servizi online che permettono di scaricare le bozze delle dichiarazioni, i registri e Lipe.

Il comunicato stampa che accompagna il provvedimento del 19 gennaio chiarisce che lo scopo dell’estensione della precompilata Iva al 2024 è quella di arricchire i dati inseriti. I dati presenti nella dichiarazione sperimentale precompilata, come previsto dall’articolo 4, al comma 1, del Dlgs 127/2015, si basano su:

  • fatture elettroniche;
  • corrispettivi telematici;
  • comunicazioni di operazioni transfrontaliere.

La precompilata Iva consentirà ai contribuenti obbligati all’adempimento trimestrale di visualizzare, modificare, integrare, stampare e trasmettere la dichiarazione e versare l’imposta, quando dovuta.

La fase sperimentale avviata nel 2021 - o meglio dalle operazioni effettuate a partire dal 1 gennaio 2022 - viene estesa per tutto il 2024 con alcune novità contenute nel provvedimento n.11806 dell’Agenzia delle Entrate del 19 gennaio 2024.

Provvedimento 11806 del 19 gennaio 2024
Fonte Agenzia delle Entrate

Cos’è la precompilata Iva 2024

Alla dichiarazione dei redditi precompilata prevista da diversi anni, si è aggiunta anche la possibilità di predisporre la precompilata Iva da parte di tutti i soggetti interessati al versamento dell’imposta sul valore aggiunto.

In pratica, la precompilata Iva è un documento preparato dall’Agenzia delle Entrate con tutti i dati in suo possesso provenienti dalle fatture elettroniche, dalle comunicazioni transfrontaliere e dai corrispettivi giornalieri trasmessi dai contribuenti.

L’obiettivo è quello di semplificare le dichiarazioni fiscali, proprio come accade con il modello 730 precompilato usato da lavoratori dipendenti e pensionati.

La funzionalità è disponibile nel portale “Fatture e corrispettivi”, e consente anche di calcolare e pagare l’imposta ed eventualmente di inviare una dichiarazione correttiva o integrativa. Non solo: si possono importare nei propri sistemi gestionali i dati precompilati, in modo da poterli confrontare con quelli contenuti nei propri data base.

È possibile modificare, integrare e inviare i dati riportati nei differenti quadri e righi della dichiarazione, ma anche scaricare la dichiarazione elaborata per poterla confrontare con i dati presenti nei propri applicativi. Inoltre, si può procedere al pagamento dell’Iva a debito, scegliendo la data di versamento, il numero delle rate in cui suddividere il pagamento, calcolare l’importo totale da versare (comprensivo di eventuale maggiorazione e interessi) e il dettaglio delle eventuali rate. Il nuovo servizio consente, eventualmente, di inviare una dichiarazione correttiva o una dichiarazione integrativa.

Per visualizzare la dichiarazione annuale predisposta dall’Agenzia occorre entrare con le proprie credenziali all’interno del portale “Fatture e corrispettivi” e accedere alla sezione dedicata ai Documenti Iva precompilati in cui è presente la nuova sezione “Dichiarazione annuale Iva”.

La dichiarazione annuale si aggiunge agli altri documenti precompilati per le partite Iva e resi disponibili dal secondo semestre 2021, come i registri e le comunicazioni delle liquidazioni periodiche (Lipe).

Oltre alla precompilata Iva, novità 2024

Oltre alla precompilata Iva, come abbiamo accennato, aumentano anche i servizi online messi a disposizione dei contribuenti che la utilizzano, come ad esempio il download massivo di:

  • bozze dei registri Iva mensili;
  • prospetti riepilogativi Iva mensili o trimestrali;
  • bozze delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche;
  • bozza della dichiarazione Iva annuale.

L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha chiarito che sia i documenti Iva che i servizi online, in questi primi anni di vita della precompilata Iva, sono in continua evoluzione e destinati ad arricchirsi con il passare del tempo.

Nel provvedimento si legge che il nuovo servizio online

consente di effettuare un colloquio automatico tra sistemi informatici mediante download massivi dei dati elaborati e messi a disposizione nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia stessa. I dati acquisiti in via automatica potranno essere importati dai soggetti IVA e dai loro intermediari nei propri sistemi gestionali oppure utilizzati per un confronto con le informazioni a loro disposizione.

L’Agenzia delle Entrate, nel provvedimento, ricorda anche quelli che sono gli ultimi aggiornamenti per le attività agricole e le nuove funzionalità web che permettono di integrare le annotazioni nei registri per determinare la corretta liquidazione dell’Iva a credito.

Il vantaggio per chi convalida o integra nel dettaglio i dati proposti nelle bozze dei registri Iva è rappresentato dall’esonero di tenuta dei registri contabili.

Per consentire alle partite Iva di rispettare il calendario delle scadenze, la precompilata Iva sarà disponibile da febbraio 2024 e dovrà essere presentata entro il 30 aprile e sarà relativa al periodo d’imposta 2023.

Alla fase di sperimentazione partita nel settembre 2021 con la predisposizione dei registri Iva precompilati (acquisti e vendite) è seguita la messa a punto dell’infrastruttura tecnologica che ha permesso, dalle operazioni effettuate dal 1 gennaio 2022, di disporre anche della bozza della dichiarazione annuale Iva.

Come funziona la precompilata Iva 2024

La precompilata ha come obiettivo quello di velocizzare la procedura per la dichiarazione dell’Iva trimestrale, permettendo al contribuente di dichiarare e versare l’imposta con maggiore facilità.

Come già avviene con il 730 precompilato, il contribuente potrà visualizzare nella propria area riservata del sito delle Entrate il documento elaborato dal Fisco sulla base dei dati sull’Iva già in suo possesso e potrà intervenire per confermarlo oppure modificarlo integrando le informazioni mancanti.

Anche in mancanza di convalida o di integrazione dei registri dell’intero anno d’imposta, i soggetti interessati potranno consultare le bozze compilate dall’Agenzia delle Entrate, inviare la dichiarazione e provvedere al pagamento dell’imposta dovuta attraverso i canali telematici.

Da un punto di vista operativo, le regole tecniche per utilizzare le funzionalità telematiche sono le stesse previste per la convalida dei registri Iva, secondo quanto stabilito dal provvedimento dell’8 luglio 2021.

A chi arriva la precompilata Iva 2024

La platea dei soggetti beneficiari della precompilata Iva è stata ampliata dal provvedimento delle Entrate del 12 gennaio 2023.

Inizialmente, a partire dal 2021, il documento precompilato riguardava i soggetti passivi Iva:

  • residenti e stabiliti in Italia che effettuano
  • la liquidazione trimestrale dell’Iva(con esclusione di alcune categorie di soggetti che operano in particolari settori o con regimi speciali ai fini Iva, come per esempio chi ha aderito al regime forfettario).

In pratica, era rivolta a tutti i contribuenti trimestrali per opzione.

Il nuovo documento di prassi dell’Agenzia delle Entrate estende la sperimentazione della precompilata Iva 2023, oltre ai destinatari originali della misura:

  • a coloro che effettuano la liquidazione trimestrale dell’Iva (articolo 74, comma 4, del Dpr n. 633/1972), ossia i cd. «speciali» che possono liquidare e versare trimestralmente l’imposta in ragione della specifica attività svolta e a prescindere dal volume d’affari realizzato;
  • ai soggetti che applicano uno specifico metodo per la determinazione dell’Iva ammessa in detrazione (ad esempio, i produttori agricoli, aziende di enoturismo e oleoturistiche o gli agriturismi);
  • a chi nell’anno di riferimento è stato sottoposto a fallimento o liquidazione coatta amministrativa.

Restano invece esclusi dalla sperimentazione i contribuenti inclusi al punto 3.3 del provvedimento dell’8 luglio 2021:

  • soggetti che operano in regime speciale ai fini Iva o applica l’Iva separatamente;
  • pubbliche amministrazioni;
  • commercianti al minuto che adottano la ventilazione dei corrispettivi, soggetti che partecipano a un gruppo IVA o aderiscono all’IVA di gruppo;
  • chi liquida l’Iva mensilmente.

Iscriviti a Money.it