La Banca Popolare di Sondrio dirama un comunicato, con cui spiega esattamente come sono andate le cose. Il comunicato.
Banca Popolare di Sondrio ha diffuso nella serata di ieri un comunicato per chiarire il contenuto di alcune notizie stampa circolate in giornata, relative a un avvertimento lanciato dalla BCE nei confronti della sua governance, accusata di “gravi” e “significative carenze”.
Le indiscrezioni hanno parlato anche dell’imposizione a carico della banca di alcune “misure di vigilanza”, al fine di fare chiarezza sul suo bilancio. Tra queste, quella di riclassificare come inadempienze probabili 219 milioni di euro di esposizioni in bonis relative a 33 debitori
Già osservata speciale per l’OPS che la rivale BPER ha promosso per la sua acquisizione agli inizi di febbraio, la Popolare di Sondrio ha chiarito la sua posizione, ricordando che le ispezioni della BCE sul suo rischio di credito sono avvenute nel periodo compreso tra l’ottobre del 2022 e il mese di aprile del 2023, riferendosi a questo preciso lasso di tempo.
Popolare di Sondrio su ispezioni BCE: Ne è stata data già notizia
Da queste ispezioni, ha precisato la Popolare, così come dai suoi sviluppi, ha ricordato la banca, “ è stata data notizia sia nella documentazione di bilancio relativa all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 sia in quella relativa al bilancio chiuso al 31 dicembre 2024, nonché nel resoconto intermedio sulla gestione al 31 marzo 2025”.
In sostanza l’istituto di credito ha ricordato di avere già comunicato al mercato di avere ricevuto dalla BCE, in data 29 aprile 2025, “ la Decisione finale che impone taluni requisiti e impartisce delle raccomandazioni , che riguardano anche l’efficacia del consiglio di amministrazione, il potenziamento della struttura e il funzionamento del livello dirigenziale e delle funzioni di gestione dei rischi e di revisione interna ”.
La preda di BPER ha ribadito anche di avere già segnalato, nel comunicato diffuso il 6 maggio 2025 con cui ha annunciato la propria trimestrale, l’esito dell’attività ispettiva condotta dalla BCE, che ha avuto per oggetto, è stata la precisazione, “ il rischio di credito e di controparte con specifico riferimento ai segmenti Corporate & Large e SME per un controvalore lordo in origine pari a 15,5 miliardi di euro ”.
Le posizioni per cui è stata richiesta la riclassificazione sono 27, per un valore lordo di 158 milioni
Cosa ha chiesto dunque esattamente la BCE alla Popolare di Sondrio? A rispondere la stessa banca che ha comunicato come dall’ispezione sia emersa “ la richiesta di procedere alla riclassificazione solo di talune posizioni creditorie ai fini delle segnalazioni prudenziali di vigilanza (al 31 marzo 2025 le posizioni per le quali è stato richiesto di procedere alla riclassificazione sono 27 e hanno un controvalore lordo per cassa pari a 158 milioni di euro e netto di circa 113 milioni di euro) rispetto alle quali sono in corso interlocuzioni con la BCE”.
Quali sarebbero invece le conseguenze? La popolare ha chiarito che, “se al termine di tali interlocuzioni (con la BCE), le posizioni creditorie dovessero essere riclassificate come crediti deteriorati, tale circostanza non comporterebbe comunque la rilevazione di significativi effetti aggiuntivi a conto economico rispetto a quelli già contabilizzati, posto che la Banca ha già provveduto ad incrementare il relativo rischio di credito nel corso dell’esercizio 2023 in linea con le richieste dell’Autorità di vigilanza”.
Di fatto, “come rappresentato nel resoconto intermedio sulla gestione al 31 marzo 2025 e nel relativo comunicato diffuso il 6 maggio 2025, per effetto delle potenziali riclassifiche l’incidenza dei Non Performing Loans netti (NPL ratio netto) sul totale dei crediti varierebbe, al 31 marzo 2025, dall’1,04% all’1,36% (l’NPL ratio lordo passerebbe dal 2,9% al 3,3%) ”.
La Popolare di Sondrio ha così concluso: “Con riferimento a ciascuno dei suddetti rilievi la Banca ha da tempo avviato azioni e misure di rimedio che completerà nei tempi previsti e che la BCE si è riservata di valutare nel tempo in ragione della loro concreta efficacia ed implementazione”.
Scambiate sull’indice Ftse Mib di Piazza Affari, le azioni della Banca Popolare di Sondrio hanno chiuso la sessione di ieri inchiodate alla parità.
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