Mezzo secolo di promesse, rinvii e progetti incompiuti: la grande opera che racconta l’Italia tra sogni, politica e affari.
31 Dicembre 2011. Serena, geologa, lavora per la società Stretto di Messina SPA. C’è un progetto “definitivo” per il ponte, redatto per il concessionario unico Eurolink, appartenente a Impregilo. E’ orgogliosa, ha contribuito in modo rilevante allo studio degli impatti sul territorio. Mostra agli amici più intimi e sicuri i grafici: un’unica campata, grande innovazione per l’epoca: “ bellissimo, unico in Europa; è completamente diverso da quello precedente”. Festeggia il Capodanno ma soprattutto la realizzazione del progetto. La gioia dura poco più di un anno: nel 2013 per varie ragioni (criticità finanziarie del consorzio, problemi tecnici emersi, contesto politico ed economico) si giunge alla decadenza del contratto: è il 1° marzo 2013 ed il 15 aprile 2013 la società Stretto di Messina S.p.A. viene posta in liquidazione. Eurolink avvia contenziosi per indennizzi. Serena viene ricollocata in Anas. Nel 2020 si spegne anche la sua vita distrutta da un mieloma.
Il ponte sullo stretto: una storia italiana
E’ una vicenda lunga oltre mezzo secolo: nato negli anni ’60, è stato rilanciato e bloccato ripetutamente per motivi tecnici, economici, politici, giudiziari e ambientali. Ha attraversato contesti sociali ed economici del nostro paese completamente diversi: il boom economico, gli anni di piombo, le stragi di mafia, gli scandali della politica e mani pulite, la pandemia. E’ stato valutato, ripreso, rigettato da tutti gli schieramenti politici. Le cause di questa alternanza sono molteplici e intrecciano aspetti tecnici, economici, politici, giudiziari e ambientali. Dal punto di vista tecnico, la sfida ingegneristica è enorme: realizzare un ponte di oltre 3 km in un’area ad alta sismicità e con condizioni climatiche particolari. Ha sempre rappresentato un banco di prova complesso, richiedendo innovazioni e soluzioni che hanno più volte ritardato l’avvio dei lavori. Sul fronte economico, il progetto ha sempre previsto costi alti di realizzazione, con stime e preventivi oggetto di revisione nel tempo. Le analisi costi/benefici attuali fornite dalla società Stretto di Messina spa (concessionaria unica) a fronte del costo stimato in 13,5 mld indicano un VANE (Valore attuale netto economico) di 3,9 mld con un TIR del 4.5%. Considerando le variabili su cui si basano questi dati (ad es. risparmio di tempo nell’attraversamento dello stretto e riduzione di emissione di CO2) si comprende l’aleatorietà di queste stime. L’unica certezza è il forte impatto politico e simbolico che genera. [...]
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