Polizza clienti morosi, ecco l’assicurazione per gli avvocati

La polizza contro i clienti morosi tutelerà gli avvocati da mancati pagamenti e ritardi: il ddl sul Lavoro Autonomo non imprenditoriale torna in discussione al Senato e sembra che l’istituzione di una assicurazione a tutela dei professionisti sia prossima.

Il premio assicurativo per i clienti insolventi potrà essere detraibile così da rendere l’assicurazione accessibile anche gli avvocati più giovani fin troppo appesantiti dai contributi alla Cassa Forense.

L’istituzione della polizza sembra la novità più attesa, ma anche altre spese come i costi di viaggio e soggiorno per formazione potranno essere deducibili. Inoltre, il ddl propone nuove tutele per i permessi di malattia, per i congedi parentali e le indennità di maternità, con specifico riferimento alla Gestione Separata.

Vediamo in cosa consistono le novità del ddl per i Lavoratori Autonomi.

Polizza clienti morosi, ecco l’assicurazione per gli avvocati

La polizza per i clienti morosi consentirà agli avvocati di essere risarciti dall’assicurazione in caso mancato pagamento. La novità introdotta dal ddl era attesa da tempo, soprattutto sull’aggiunta di un limite alla dilazione delle fatture e dei pagamenti.

Il pagamento delle parcelle degli avvocati, infatti, non potrà superare i 60 giorni e questo consentirà ai professionisti di diminuire le insolvenze. Per tutelare la riscossione delle parcelle, inoltre, sarà possibile sottoscrivere una polizza assicurativa, le cui spese potranno essere deducibili.

I premi e il contenuto delle polizze saranno regolamentati dalla legge, ma l’introduzione dell’assicurazione permetterà di risarcire anche i giovani avvocati, già ampiamente vessati dai contributi obbligatori (si veda questo approfondimento).

Modifiche al ddl: le nuove tutele sulla maternità

La polizza contro i clienti morosi non sarebbe l’unica tutela aggiuntiva contenuta nel ddl Lavoro Autonomo poiché, al fine di rafforzare la sicurezza sociale dei professionisti, il Governo varerà dei decreti per tutelare gli avvocati in maternità.

Il ddl propone di ridurre i requisiti di accesso alla maternità, aumentando il numero di mesi precedenti all’inizio dell’indennizzo, che salvo altri emendamenti della commissione durerà 3 mensilità. Inoltre dovranno essere proposti dei criteri di minimo e di massimo per queste indennità.

Per gli avvocati iscritti alla Gestione separata, invece, il trattamento per il congedo parentale sarà corrisposto a prescindere dai requisiti contributivi: indipendentemente dall’indennità di maternità, esso sarà fruibile entro i primi 3 anni di vita del bambino, ma non potrà essere percepito per più di 6 mesi tra entrambi i genitori.

Gli avvocati in permesso per malattia sono il secondo obiettivo dell’integrazione, in quanto il ddl cerca di ampliare la platea di beneficiari. Il requisito massimo del 70% del reddito sarà eliminato e con esso il limite minimo dei 3 giorni pagati.

Detrazioni spese di formazione, viaggio e soggiorno

Il ddl sul lavoro autonomo include gli avvocati anche nelle detrazioni sulle spese di formazione e accesso alla formazione stessa. In caso di partecipazione a convegni e congressi, infatti, il ddl permette che le spese di viaggio e soggiorno siano deducibili.

Certamente saranno detratte anche le spese per l’iscrizione a master e corsi di aggiornamento professionale, ma l’emendamento aggiunto dal Senato tutela anche le spese accessorie, in alcuni casi non proprio secondarie.

Il ddl sul Lavoro Autonomo ha creato molte attese, in quanto le nuove tutele di assicurazione sui clienti morosi e il divieto di dilazione oltre due mesi potrebbero portare molti benefici anche agli studi più solidi. Tuttavia, occorrerà attendere l’iter parlamentare e l’entrata in vigore della Legge.