La più grande catena di fast food ha chiuso oltre 600 punti vendita

Ilena D’Errico

30 Aprile 2025 - 23:09

La più grande catena di fast food degli Stati Uniti ha chiuso oltre 600 punti vendita nell’ultimo anno e moltissimi dipendenti hanno perso il lavoro. Ecco cosa sta succedendo.

La più grande catena di fast food ha chiuso oltre 600 punti vendita

Gli ultimi anni si stanno rivelando critici per molte realtà, anche per la più grande catena di fast food negli Stati Uniti che ha già chiuso oltre 600 punti vendita lasciando senza lavoro centinaia di dipendenti. Ovviamente non si tratta di McDonald’s, anche se in qualche modo c’entra, bensì di Subway Restaurants. Questa catena, conosciuta semplicemente come Subway, possiede infatti il maggior numero di locali sul territorio statunitense nel panorama del fast food. Un record che ancora detiene, nonostante le continue chiusure negli ultimi anni e la crescente diminuzione della popolarità tra i clienti americani. Allo stesso tempo, non si può certo dire che Subway sia destinata a fallire. La catena di fast food sta ampliando la sua presenza all’estero e trasferendo le sedi a seconda della richiesta del pubblico, da quanto si apprende nel comunicato della catena, e ha comunque vendite medie piuttosto interessanti.

La più grande catena di fast food ha chiuso oltre 600 punti vendita

Nel 2024 Subway ha chiuso oltre 600 punti vendita negli Stati Uniti, purtroppo confermando la tendenza cominciata già dopo il picco di successo nel 2015, ma che ora assume un ritmo allarmante. Secondo Restaurant Business Magazine, infatti, il 2015 è stato l’anno più proficuo in termini di sedi operative per la catena di fast food che è arrivata a una presenza molto estesa sul territorio statunitense, tanto da conservare ancora oggi il primato per numero di punti vendita aperti.

Così, quello che inizialmente doveva essere una paninoteca, un progetto decisamente più contenuto, è diventato uno dei ristoranti più apprezzati dagli americani. La contrapposizione con McDonald’s, con le proposte principali concentrate su sandwich e insalate, ha creato un’identità solida al marchio verde e giallo (per quanto inferiore in termini di fatturato rispetto al re degli hamburger).

Molto probabilmente, però, dovrà presto cedere il primo posto per sedi a Starbucks, da cui dista soltanto per un paio di migliaia di locali. Mentre cresce il ritmo con cui Subway chiude le proprie sedi, infatti, crescono anche le nuove aperture del leader del caffè americano.

Nell’ultimo decennio Subway ha chiuso il 28% dei ristoranti, ma come anticipato questo processo non è stato graduale, né costante. Anzi, il 2024 si è rivelato l’anno peggiore per la catena, che ha patito duramente anche un calo delle vendite, non riuscendo a migliorare rispetto all’anno precedente come invece si era prospettata. Una delle cause, ovviamente, è l’aumento dei prezzi dei menù proposti, che diversi clienti non sembrano più esser disposti a pagare. La catena continua però a essere fortemente motivata e orientata alla crescita, come spiegato nel comunicato ufficiale:

Con quasi 37.000 sedi in tutto il mondo, la nostra attenzione rimane sulla “crescita intelligente”. Negli Stati Uniti, stiamo ottimizzando la nostra presenza utilizzando un approccio strategico e basato sui dati per garantire che i ristoranti siano nella posizione, nell’immagine e nel formato giusti e gestiti dai giusti affiliati. Ciò include l’apertura di nuovi ristoranti e il trasferimento o la chiusura di sedi secondo necessità, per garantire un’esperienza coerente, di alta qualità e conveniente per gli ospiti.

Un cambio di strategia doveroso considerando quello che sta accadendo, indispensabile per permettere alla catena di riprendere la crescita e raggiungere nuovamente una condizione di stabilità. Pare però che per arrivare a questo obiettivo Subway stia sacrificando la propria reputazione anche nei confronti del personale, sempre ammesso che le accuse dei dipendenti corrispondano al vero. Secondo quanto riportato sul web da numerose persone, infatti, molti lavoratori sono stati avvertiti con scarsissimo preavviso della chiusura. Così, centinaia di dipendenti si sono trovati senza un posto di lavoro dall’oggi al domani. Una questione che deve essere chiarita al più presto, non sappiamo se arriverà nelle aule di tribunale, per il benessere di tutte le parti coinvolte.

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