Piracy shield, come funziona il sistema antipirateria e quanto potrebbe costarci

Luna Luciano

25 Gennaio 2024 - 21:19

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Via libera a Piracy Shield, la piattaforma antipirateria verrà attivata a febbraio, ma ancora ci sono dubbi sul funzionamento e sui costi. Ecco come funziona e quanto potrebbe costarci.

Piracy shield, come funziona il sistema antipirateria e quanto potrebbe costarci

È ufficiale. La piattaforma antipirateria Piracy Shield verrà attivata a febbraio, una nuova arma per la lotta allo streaming illegale

Infatti, il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato da Assoprovider, riconoscendo all’Agcom l’autorità e il potere di disattivare i segnali illegali entro 30 minuti dalle segnalazioni, eliminando di fatto gli ultimi ostacoli all’attivazione della piattaforma.

Un risalutato a lungo atteso dalla Serie A, come ha ricordato l’amministratore delegato Luigi De Siervo che ha poi aggiunto: “l’evento sportivo dura poco più di 90 minuti, la giurisprudenza ha riconosciuto la necessità di agire in tempi stretti per fermare la pirateria”. Un fenomeno che ogni anno causa danni per oltre 300 milioni di euro al calcio italiano, ai club, agli operatori televisivi e a tutti i lavoratori del settore.

Eppure, il sistema antipirateria machine to machine che consentirà di interrompere in breve tempo i siti pirata segnalati dai titolari di diritti, non è ancora molto conosciuto dagli utenti. È quindi opportuno comprendere come funziona e quanto costerà: ecco tutto quello che c’è da sapere si Piracy Shield.

Piracy shield, come funziona il sistema antipirateria?

Ormai è da anni che si parla della lotta alla pirateria audiovisiva, e nei casi di eventi sportivi, film e serie TV è ormai chiaro che la chiave di volta è la tempestività dell’intervento nel fermare lo streaming illegale.

È per questo che Piracy Shield ha conquistato i titolari dei diritti. Infatti la piattaforma consente la gestione automatizzata delle segnalazioni caricate dai titolari dei diritti, come Dazn , Sky, Netflix e molti altri. Entro 30 minuti dalle segnalazioni gli Isp, (Internet Service Provider) dovranno disattivare la risoluzione DNS (Domain Name System) impegnata nel fornire dei nomi di dominio e l’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP indicati.

Assoprovider aveva contestato proprio questa tempestività dell’intervento, in quanto in tal modo sembrerebbero essere avvantaggiati sempre e solo i maggiori ISP, gli unici che avrebbero risorse sufficienti per eseguire un blocco, a discapito degli Internet Service Provider più “piccoli”, che rischiano di essere penalizzati e addirittura di chiudere l’attività.

Ma i dubbi sulle funzionalità della piattaforma non sono certo terminati. Un altro dubbio riguarda l’identificazione degli indirizzi IP, in quanto in taluni casi l’indirizzo potrebbe essere condiviso tra più domini o siti e bloccando l’indirizzo IP del sito illegale di streaming, si rischia di bloccare anche altri siti. Un problema in realtà abbastanza risolvibile.

Infatti, i titolari dei diritti, che segnaleranno indirizzi IP a Piracy Shield, dovranno obbligatoriamente allegare le prove che accertino che l’indirizzo sia usato a scopo illegale nella riproduzione streaming di film, Serie Tv e partite sportive. E nel caso in cui gli ISP blocchino l’accesso a siti legali - a causa di segnalazioni sbagliate - potranno ricevere denunce dai proprietari dei siti.

Piracy shield, quanto potrebbe costarci?

Se è chiaro come funzionerà la piattaforma antipirateria, ciò che ancora non è chiaro agli utenti è come questa potrà ripercuotersi sui prezzi. Infatti, se è vero che la piattaforma è stata “donata” dalla Lega Serie A all’Agcom, la legge antipirateria (legge n. 93 del 14 luglio 2023) prevede in realtà che i titolari dei diritti versino un contributo alla piattaforma per future manutenzioni e per garantirne il funzionamento h24.

Ciò potrebbe tradursi, in realtà in un aumento dei prezzi degli abbonamenti. A contribuire all’incremento dei costi potrebbero esserci anche quelli previsti per l’utilizzo degli ISP, impegnati nel disattivare la risoluzione Dns ai siti pirata. Purtroppo al momento le società come Dazn, Sky, Netflix, Amazon prime, Disney plus non hanno ancora chiarito se sono previsti gli aumenti e a quanto ammontino. Non resta che attendere per scoprire quanto materialmente potrebbe costarci la piattaforma antipirateria Piracy Shield.

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