Piazza affari, Ftse Mib torna ai massimi dal 2007. Perché queste azioni rimangono in pole position

L’indice Ftse Mib- di Piazza Affari torna a oscillare ai valori record degli ultimi 18 anni, ovvero dal 2007, spinto da una ventata di ottimismo che interessa in generale l’azionario europeo. In evidenza l’effetto contagio positivo del Dax della borsa di Francoforte, che avanza di quasi l’1%, dopo il voto del Parlamento tedesco.

Oggi martedì 18 marzo 2025 è una giornata storica per la storia della Germania: il Bundestag ha votato infatti a favore della proposta relativa al bazooka fiscale da 500 miliardi di euro presentata dal neo cancelliere Friedrich Merz: la stessa che consentirà a Berlino di allentare la regola incisa nella stessa Costituzione del Paese, ovvero quella del “freno al debito” o, in lingua teutonica “Schuldenbremse”; principio costituzionale noto in tutto il mondo come “debt brake”, che ha imposto a Berlino per ben 15 anni, a partire dal 2009, la regola fiscale del pareggio di bilancio, fissando allo 0,35% la soglia massima del deficit-PIL che l’economia potrebbe fare.

La prospettiva di una Germania disposta a fare debito per finanziare la propria crescita e per spendere di più anche per la difesa - in un contesto in cui tutta l’UE punta su un piano di difesa comune - piace all’azionario europeo, che scommette sulla resurrezione dell’economia made in Germany, tartassata dalla recessione per ben due anni consecutivi. Piazza Affari si accoda così ai buy che fioccano sulla borsa di Francoforte, a tutto beneficio del listino benchmark Ftse Mib, che torna a galoppare sopra la soglia psicologica dei 39.000 punti. In evidenza la performance positiva dei titoli delle banche italiane, con l’indice Ftse Italia Banche che balza fino a quasi +2% circa, sostenuto dalle varie scommesse sulle partite di risiko protagoniste della borsa Milano - e che, dunque, assiste ai rialzi di azioni come UniCredit-, Banco BPM-, BPER-, MPS-, Banca Popolare di Sondrio-. Svettano anche altre azioni come Iveco, Campari-, Stm- e Prysmian-. Occhio anche a Leonardo-, reduce da un forte rally. Detto questo, l’attenzione degli operatori in queste ultime ore si sta rivolgendo soprattutto ad alcune azioni.

<leggianche|articolo=160418>

Azioni Iveco in cima a Piazza Affari grazie a ultimi rumor su futuro divisione difesa

Si tratta delle azioni di Iveco, non per niente oggi le migliori dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, oggetto di diversi rumor che vanno avanti da un bel po’ di settimane. Le indiscrezioni hanno visto protagonista la stessa Leonardo, visto che si è parlato diverse volte della possibile benedizione da parte del governo Meloni di un deal che vedrebbe il colosso della difesa italiano rilevare la divisione di Iveco, Iveco Defence Vehicles (Idv).

Iveco ha deciso infatti a febbraio di scorporare la sua unità, attraverso un piano che vedrebbe la divisione finire per essere quotata in Borsa, procedendo a uno spin off, dandone notizia ai mercati agli inizi di febbraio: l’annuncio, va ricordato, ha alimentato un entusiasmo tale da far volare le azioni Iveco nell’arco di una sola seduta di quasi il 18%.

Motivo: diversi sono stati gli operatori a scommettere sul fatto che la separazione dell’unità dalla casa madre renderebbe più probabile una operazione di M&A che vedrebbe protagonista la stessa Iveco, che rimane la società leader di veicoli commerciali e furgoni più piccola tra quelle più importanti in Europa.

<leggianche|articolo=159999>

Non solo Leonardo: nuove indiscrezioni su Iveco, finita nel mirino di altri colossi della difesa

In evidenza oggi le indiscrezioni che sono state riportate da un articolo de Il Corriere della Sera da cui è emerso come, oltre a Leonardo, a essere interessati alla divisione della difesa di Iveco sarebbero anche alcuni grandi nomi europei, attivi nell’industria degli armamenti, come l’alleanza franco tedesca KNDS, il gruppo ceo CSG e l’inglese Bae Systems.

A essere citata è stata anche Leonardo che, secondo i rumor, potrebbe rilevare l’unità di Iveco attraverso la joint venture appena siglata con la tedesca Rheinmetall. Tuttavia, ha riportato Il Corriere, “rimane da superare lo scoglio del prezzo”.

Qualche settimana fa, Il Foglio aveva segnalato altre voci che indicavano possibili pressioni da parte del governo Meloni su Leonardo affinché rilevasse Iveco Defense, ipotizzando insieme ad altre indiscrezioni stampa una acquisizione per un valore di 750 milioni di euro.

Azioni Iveco confermano fase pioggia di buy, corsa di oltre +80% da inizio 2025

Nel frattempo, le azioni Iveco continuano a confermare la fase rialzista che le ha portate a volare dall’inizio del 2025 (YTD) di oltre +80%; negli ultimi tre mesi di contrattazioni del Ftse Mib, il titolo è schizzato di oltre il 76%, mentre nell’ultimo mese il trend è stato di un incremento superiore a +7%.

Molto bene la performance delle azioni Iveco anche negli ultimi cinque giorni, pari a un guadagno di quasi +13%.

Tornando al dossier dello scorporo della divisione attiva nel settore della difesa di Iveco, gli analisti di Equita hanno scritto in una nota di ritenere in ogni caso che l’opzione Leonardo rimanga “ la più probabile in quanto gradita dal governo italiano ” e, dunque, senza che si rischi l’“esercizio del golden power”. Il deal consentirebbe secondo la SIM milanese di “ sfruttare sinergie dal punto di vista industriale ”.

Ancora, Equita ha affermato che, sebbene un accordo tra Leonardo e Iveco potrebbe confermarsi “caro”, il peso finanziario del deal verrebbe condiviso da Leonardo con la tedesca Rheinmetall e sarebbe in ogni caso “giustificabile dalle sinergie industriali”. In sintesi, per Iveco “confermiamo che lo spin-off/cessione di idv rappresenti un catalyst positivo”. Il rating di Equita sulle azioni del gruppo è dunque “Buy” con target price a 17 euro.

<leggianche|articolo=159925>