Il personale ATA sarà impiegato nelle pulizie: 12.000 nuove assunzioni

Simone Micocci

18 Ottobre 2018 - 12:00

Il personale ATA sarà impiegato nelle pulizie: 12.000 nuove assunzioni

Possibile svolta in arrivo per il personale ATA: come rivelato dal Presidente della Commissione Cultura della Camera, Luigi Gallo, c’è la concreta possibilità che il Ministero dell’Istruzione torni ad affidare ai collaboratori scolastici il compito di mantenere puliti ed ordinati gli edifici scolastici.

Come noto, oggi ad occuparsi del mantenimento della pulizia delle scuole sono dei servizi di pulizia esterni, almeno nella maggior parte dei casi; ci sono dei casi - rari in realtà - dove sono ancora i collaboratori scolastici ad effettuare le pulizie.

Presto però quest’ultima situazione potrebbe essere riproposta in ogni scuola italiana: come annunciato dal deputato Luigi Gallo del Movimento 5 Stelle - nonché Presidente della Commissione Cultura a Montecitorio - alla Camera dei Deputati è stata approvata una risoluzione che impegna il Governo a “mettere fine all’esternalizzazione dei servizi”.

In questo modo si intende assumere circa “12.000 precari del personale ATA che negli ultimi 20 anni hanno prestato servizio presso ditte e cooperative” accettando, loro malgrado, dei salari a dir poco risibili.

Il MIUR quindi potrebbe mettere fine agli appalti pubblici per l’affido della pulizia degli edifici scolastici, decidendo di attribuire questo compito al solo personale contrattualizzato, sia a tempo determinato che indeterminato.

La pulizia delle scuole potrebbe tornare interna

Il Governo quindi si impegnerà a valutare la fattibilità di un ritorno della pulizia delle scuole, nonché della sorveglianza delle stesse, tra le competenze del personale interno.

Come rilevato dal deputato Gallo, infatti, è impensabile che negli ultimi 20 anni lo Stato abbia continuato a preferire l’attuale sistema che oltre ad essere meno efficiente è anche più oneroso. Affidarsi a dei servizi esterni per la pulizia delle aule, tramite un sistema di appalti, ha reso più bassa la qualità oltre a tenere nel limbo “della precarietà” i lavoratori storici degli appalti e gli ex LSU (lavori socialmente utili).

Affidare la pulizia al personale interno, invece, andrebbe da una parte ad abbattere i costi sostenuti dallo Stato e dall’altra a migliorare il servizio; senza dimenticare poi che ci sarebbe una valorizzazione del personale precario, al quale verrebbe restituita una “dignità”.

Nuove assunzioni di personale

A tal proposito il Presidente della Commissione Cultura a Montecitorio ha garantito che, con il supporto del Governo, si continuerà a lavorare per trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti in causa, ribaltando l’attuale situazione e “ripristinando trasparenza e giustizia in un sistema ormai compromesso”.

Questo tra l’altro incentiva l’assunzione di nuovi collaboratori scolastici: Grillo, infatti, promette di “internalizzare gradualmente il personale ATA che attende in graduatoria”.

È ovvio, infatti, che qualora la gestione delle pulizie scolastiche dovesse tornare ad essere di competenza degli ATA sarà necessario procedere con un incremento dell’organico.

D’altronde negli organici di diritto ci sono 11.857 posti come collaboratore scolastico che da tempo sono stati accantonati e utilizzati dagli ex LSU (lavoratori socialmente utili) assunti dalle ditte private di pulizia che hanno vinto l’appalto per il mantenimento di ordine e pulizia degli edifici scolastici.

Con il nuovo passaggio di consegne, quindi, ci potrebbero essere circa 12mila posti in più da riservare all’assunzione di collaboratori scolastici, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato. Sarebbero questi, infatti, i soli a potersi occupare del “mantenimento della funzionalità e del decoro degli immobili adibiti alle istituzioni scolastiche ed educative”.

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