Pericolo contaminazione da pesticidi per acqua e vino in Europa. Ecco cosa sta succedendo

Andrea Fabbri

16 Agosto 2025 - 22:11

Scatta un nuovo allarme pesticidi per l’acqua e il vino europei. A lanciarlo è PAN Europe che chiede a gran voce una stretta sulle sostanze pericolose

Pericolo contaminazione da pesticidi per acqua e vino in Europa. Ecco cosa sta succedendo

I pesticidi sono uno dei più grandi problemi di questo periodo storico. Li troviamo in quasi tutto ciò che consumiamo, dalla frutta alla verdura, passando per l’olio, fino ad arrivare all’acqua e al vino.

Su questi ultimi due ha recentemente lanciato l’allarme PAN Europe, organizzazione specializzata negli studi sull’uso dei pesticidi nell’agricoltura europea. Gli esperti, durante le ultime rilevazioni hanno trovato tracce considerevoli nelle bevande di acido trifluoroacetico (TFA), un contaminante tossico e persistente, che, secondo molte ricerche scientifiche, potrebbe causare danni seri all’organismo umano.

Perché il TFA è un pericolo per acqua e vino

Il TFA, sigla che sta a indicare l’acido trifluoroacetico, è uno dei principali “esponenti” delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). Una sostanza che, purtroppo, non si degrada e tende ad accumularsi principalmente nei liquidi come acqua e vino.

Le sue concentrazioni, secondo le analisi di PAN Europe, stanno aumentando esponenzialmente e, alla luce degli ultimi dati raccolti, il TFA è ormai presente in quasi tutte le acque analizzate nei principali Paesi dell’UE.

I dati delle analisi

L’allarme accorato lanciato dai ricercatori è suffragato da una notevole mole di dati. PAN Europe ha analizzato campioni di acqua potabile, acqua minerale e acqua piovana in 10 dei più importanti Paesi Europei e ha trovato TFA in quasi tutti i campioni. Spesso oltre i limiti ritenuti pericolosi per la salute.

Il 94% dei rubinetti sono risultati contaminati, così come il 66% delle acque vendute nelle bottiglie di plastica. E la questione riguarda anche il vino. In tutti i vini analizzati tra il 2021 e il 2024 sono state trovati residui di TFA.

Un dato, quest’ultimo che fa riflettere. Nei campioni provenienti da vini di annate precedenti, non è stata rilevata nessuna traccia di pesticidi. Significa che la produzione agricola è sempre meno sostenibile e che l’uso di sostanze pericolose nei vigneti è aumentato a dismisura negli ultimi anni.

Gli effetti del TFA sulla salute umana

Sulla pericolosità o meno del TFA si sta accumulando un’importante letteratura scientifica. Una letteratura che smentisce l’idea che i PFAS detti “a catena corta” non siano dannosi e che, al contrario, sottolinea come queste sostanze possano avere effetti nocivi sulla fertilità, sullo sviluppo prenatale e su alcuni organi vitali.

Gli studi più recenti, inoltre, hanno contribuito a sfatare un altro falso mito: quello che il TFA presente nell’ambiente arrivi dai gas refrigeranti utilizzati in ambito industriale. In realtà la maggior parte del TFA deriva proprio dai pesticidi fluorurati che vengono usati in agricoltura.

Come si stanno muovendo le autorità europee per affrontare il problema

Che il problema sia sempre più sentito lo dimostrano le normative che molti Paesi Europei, Italia compresa, stanno iniziando a imporre per ridurre l’uso dei pesticidi.

In Germania l’UBA, l’agenzia per l’ambiente, ha proposto di inserire il TFA tra le sostanze pericolose per l’apparato riproduttivo.

Pochi mesi fa il governo italiano ha fissato per la prima volta dei limiti all’utilizzo di sostanze classificate come PFAS, tra cui, appunto, il TFA.

La migliore notizia in tal senso, però, arriva dalla Commissione Europea dove è iniziata un’importante discussione sulla possibilità di vietare quasi totalmente i PFAS.

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