Perché Salvini e Meloni litigano: dalle Regioni alle europee, i motivi dello scontro

Alessandro Cipolla

14 Febbraio 2024 - 08:23

Meloni e Salvini non sono d’accordo anche sul terzo mandato a presidenti di Regione e sindaci: la verità è che i due leader si marcano stretto in vista delle elezioni europee.

Perché Salvini e Meloni litigano: dalle Regioni alle europee, i motivi dello scontro

Giorgia Meloni e Matteo Salvini starebbero continuando a litigare e, per capire il motivo di queste continue tensioni tra la premier e uno dei suoi due vice, bastano due parole: elezioni europee.

L’ultimo terreno su cui si sta giocando questo scontro tra Meloni e Salvini che ormai - sottotraccia - va avanti da diversi anni è quello del terzo mandato per i presidenti di Regione e i sindaci; una vicenda questa che sembrerebbe farci la spia di come chi in questo momento ci sta governando abbia più a cuore le logiche elettorali che il reale bene comune.

Nel decreto Elezioni ora fermo in commissione è in discussione un possibile terzo mandato consecutivo per i presidenti di Regione e i sindaci, a prescindere dalla grandezza della città. Una norma fortemente voluta dalla Lega ma che invece sarebbe osteggiata da Fratelli d’Italia.

In sostanza Matteo Salvini vorrebbe assicurare un terzo mandato a Luca Zaia in Veneto e anche ai tanti amministratori locali in quota Carroccio; Giorgia Meloni invece vorrebbe piazzare un suo uomo alla guida della ricca Regione quando il prossimo anno si apriranno le urne per le regionali.

Come successo per le elezioni regionali in Sardegna del prossimo 25 febbraio dove alla fine la premier è riuscita a imporre Paolo Truzzu come candidato sacrificando il filo-leghista Christian Solinas, Giorgia Meloni vorrebbe far pesare l’esponenziale crescita di Fdi e piazzare sue bandierine anche nelle roccaforti della Lega.

Garantire un futuro in Regione a Zaia in più significherebbe per Salvini mettere al riparo la sua leadership da una possibile scalata del presidente, ma soprattutto gli permetterebbe di serrare le fila del corposo pacchetto di voti che il numero uno del Veneto può garantire alle elezioni europee.

Meloni e Salvini: si litiga per le europee?

All’apparenza il rapporto tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sembrerebbe essere buono, con qualche screzio ogni tanto come in fondo è normale tra due leader alleati da molto tempo e che ora governano il Paese.

Le cronache di Palazzo invece ci raccontano di una sorta di guerra sotterranea tra i due, soprattutto ora che si respira l’aria della campagna elettorale in vista delle elezioni europee di giugno.

Il motivo è presto detto: l’exploit di Fratelli d’Italia alle ultime elezioni politiche - che ha permesso a Giorgia Meloni di arrivare a Palazzo Chigi quando tutti qualche anno fa immaginavano un futuro da premier per Matteo Salvini tanto che lo ha inciso anche nel simbolo del nuovo Carroccio - è avvenuto tutto a discapito della Lega.

Il ministro di conseguenza ha un solo modo per risalire la china alle europee e riportare la Lega in doppia cifra: togliere voti a Meloni al gomorresco grido di mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ’o nuost.

Salvini così di recente avrebbe stretto accordi con diversi autentici campioni di preferenze al Sud sfilandoli dalla sfera di influenza di FdI, senza contare gli ammiccamenti agli agricoltori e il ddl dell’onorevole Francesco Bruzzone che strizza l’occhio alla lobby dei cacciatori.

Insomma la sfida tra Salvini e Meloni in vista delle europee sembrerebbe essere solo all’inizio: visto il delicato momento che sta attraversando il Paese, la speranza è che questi reciproci sgambetti non vadano a ingessare l’azione del governo in un momento in cui l’Italia ha bisogno di risposte alle tante problematiche che affliggono lo Stivale.

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