Perché l’olio d’oliva costa così tanto?

Luna Luciano

7 Dicembre 2023 - 00:26

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Perché l’olio d’oliva ha raggiunto prezzi esorbitanti? Ecco quali sono le cause dell’aumento dei costi del cosiddetto «oro verde».

Perché l’olio d’oliva costa così tanto?

Il prezzo dell’olio d’oliva è ormai arrivato alle stelle e le cause sono molteplici.

Dietro all’esorbitanti cifre si nascondono almeno due cause che non possono più essere ignorate: la penuria di materia prima a causa del riscaldamento climatico e l’incremento di furti d’olio d’oliva.

All’aumento dei costi della materia prima che si trova dietro il cosiddetto “olio verde”, ha attratto gli interessi di numerosi ladri che stanno saccheggiando le piante d’ulivo in Grecia per poter rivendere l’olio, traendone profitto.

Il nuovo fenomeno è stato denunciato da un servizio di Repubblica che ha intervistato l’olivicoltore greco Panagiotis Tsafaras, il quale a oggi si trova costretto a dover pattugliare i suoi oliveti due volte al giorno per respingere i ladri che cercavano di rubare il raccolto.

Ma la vera piaga ancora una volta è il cambiamento climatico che si sta trasformando in una vera e propria crisi ambientale. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul perché l’olio d’oliva costa così tanto.

Perché l’olio d’oliva costa così tanto: a causa dei ladri dell’oro verde

La produzione in Grecia non è diminuita solo a causa di una minor resa del raccolto, ma anche perché da un anno a questa parte il pregiato olio d’oliva è finito nel mirino dei ladri. Un olivicoltore ha raccontato a Repubblica che i ladri colpiscono principalmente di notte.

Armati di bastoni per staccare le olive dagli alberi o motoseghe silenziose per tagliare interi rami che caricano su camioncini, i ladri del cosiddetto oro verde percorrono numerosi chilometri per poter produrre l’olio in un’area diversa da quella in cui è stato rubato il raccolto, in modo da non essere scoperti.

Anche la polizia greca ha confermato alla Reuters che quest’anno si è registrato un picco di furti di olive e olio d’oliva in tutto il Paese. Insieme alla Grecia, terzo produttore mondiale di olio d’oliva, anche l’Italia e la Spagna - rispettivamente secondo e primo produttore mondiale - hanno registrato episodi simili.

L’olio d’oliva costa così tanto a causa del cambiamento climatico

Al di là dei ladri, il settore di produzione dell’olio d’oliva sta affrontando una vera e propria crisi a causa della penuria di materia prima provocata a sua volta dalla crisi climatica: la vera causa di tutto.

La siccità causata dal cambiamento climatico ha provocato ingenti danni alla produzione di olio extravergine d’oliva, avendo seccato le olive. Eppure, la politica internazionale non sembra voler trovare strategie efficaci per contrastare la crisi climatica.

Già all’inizio di questa estate Assitoil aveva annunciato la futura penuria di olio extravergine d’oliva italiano nei supermercati spiegando che la causa è la “disastrosa” campagna olearia, su cui hanno inciso siccità e fenomeni climatici estremi.

Ma a dirlo sono anche i produttori d’olio in Grecia, i quali hanno spiegato che gli improvvisi cambi di temperatura da un giorno all’altro, passando da 25°C a 15° C, hanno inciso gravemente sul raccolto.

Il rischio quindi è che il settore non a abbia a disposizione la quantità di olio extravergine sufficiente per rifornire il mercato nei prossimi mesi. I più grandi Paesi europei produttori di olio hanno registrato gravi perdite: la Spagna, primo produttore mondiale di olio d’oliva, e la Grecia hanno perso entrambe circa il -50% del raccolto e anche l’Italia avrebbe registrato un -30% di olio di oliva disponibile.

La resa minore a causa dei ladri dell’oro verde e dell’emergenza climatica
ha raddoppiato i prezzi all’ingrosso dell’olio d’oliva portandoli a 8-9 euro al litro, mentre i prezzi al dettaglio hanno raggiunto i 14 euro.

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