Presentata una proposta di legge per stabilire un tetto massimo di abilitazioni conseguibili in ciascun comune ogni anno.
La Lega dichiara guerra ai saloni di parrucchiere. Si tratta di un comparto che conta in Italia circa 90.000 attività, una ogni 590 abitanti. Un settore liberalizzato che ora il partito guidato da Matteo Salvini vuole regolamentare, anche se non si registrano tendenze in crescita. Dal periodo post-pandemia, infatti, il numero dei saloni è diminuito, complice anche l’aumento dei costi di gestione e delle difficoltà economiche che hanno colpito molte piccole imprese artigiane.
C’è un disegno di legge presentato alla Camera che mira a introdurre un tetto massimo annuale di nuove abilitazioni per ogni comune. L’obiettivo è contrastare la «liberalizzazione indiscriminata» e, al contempo, «tutelare la concorrenza leale, garantire l’equilibrio dell’offerta sul territorio e incentivare la qualità professionale e l’innovazione», come si legge nelle motivazioni del testo.
Il provvedimento è firmato dal capogruppo Riccardo Molinari e da altri deputati del Carroccio. Prevede che il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilisca un limite massimo di abilitazioni conseguibili in ciascun comune ogni anno, per i prossimi cinque, tenendo conto della densità di attività commerciali, della popolazione residente e dei flussi turistici.
È prevista inoltre la creazione di una commissione di vigilanza incaricata di monitorare l’andamento del mercato e di imporre sanzioni da 5.000 a 50.000 euro a chi esercita la professione senza abilitazione, un fenomeno ancora diffuso in molte zone d’Italia.
Insomma, la Lega sembra voler dichiarare guerra a barbieri e parrucchieri. Le aree più colpite potrebbero essere quelle settentrionali, dove la concentrazione di saloni è più alta: circa il 46,4% del totale nazionale. Di questi, il 27,2% si trova nel Nord-Ovest e il 19,2% nel Nord-Est. La Lombardia vanta la maggiore densità regionale con il 16,1% dei saloni italiani, di cui il 5% a Milano.
Come si diventa barbiere o parrucchiere
Diventare barbiere o parrucchiere richiede una formazione professionale specifica e riconosciuta, finalizzata a ottenere l’attestato di qualifica da acconciatore, la figura che riunisce entrambe le specializzazioni. Il percorso tradizionale prevede un corso biennale di qualifica presso una scuola o accademia accreditata, seguito da un corso di specializzazione di 6-12 mesi, indispensabile per aprire un proprio salone e perfezionare le competenze tecniche e manageriali.
In alternativa, è possibile conseguire la qualifica tramite un’esperienza lavorativa triennale come dipendente, collaboratore o apprendista in un salone. Alcuni optano invece per l’apprendistato quinquennale, che consente di formarsi direttamente sul campo, con una retribuzione progressiva e momenti di formazione teorica.
Le regole possono tuttavia variare da regione a regione, quindi è fondamentale assicurarsi che la scuola o l’accademia scelta sia riconosciuta a livello locale. I corsi sono generalmente rivolti a chi ha almeno 18 anni e desidera intraprendere una carriera artigianale altamente qualificata, dove la creatività e la manualità si uniscono alla conoscenza delle tecniche più moderne.
Infine, anche se molti barbieri esperti accolgono apprendisti senza esperienza, frequentare un corso preliminare resta la scelta più consigliata: permette di acquisire solide basi tecniche, teoriche e pratiche, indispensabili per avviare con successo una carriera nel mondo dell’acconciatura, oggi sempre più competitivo e innovativo.
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