Il prezzo del petrolio torna a perdere terreno a neanche una settimana dall’ultimo meeting OPEC. Motivi e previsioni.
Perché il prezzo del petrolio sta tornando a perdere quota?
La scorsa settimana l’OPEC ha scelto di estendere ancora una volta e per tutto il 2018 lo storico accordo sulla produzione trovato a Vienna nel novembre del 2016. La quotazione del greggio ha potuto così continuare indisturbata la sua scalata, almeno fino ad oggi.
Al momento della scrittura, infatti, il prezzo del petrolio Brent sta viaggiando poco sopra i 62 dollari al barile, il tutto dopo aver perso più dell’1% nella sessione di ieri. Alla luce della recente debolezza viene da chiedersi quali siano i motivi del deprezzamento e quali, invece, le previsioni per i prossimi mesi.
(Il prezzo del petrolio nelle ultime ore)
I motivi della debolezza
Il mercato ha messo sul piatto della bilancia due elementi fondamentali: da un lato l’estensione dell’accordo OPEC decisa nell’ultimo meeting di Vienna; dall’altro il nuovo aumento della produzione di crude statunitense, che ha a lungo pesato sul riequilibrio del mercato e sulla ripresa del prezzo del petrolio.
A ciò si aggiunga poi che, nonostante l’estensione dei tagli a tutto il 2018, il ministro dell’energia del Kazakistan, Kanat Bozumbayev, ha fatto notare come l’osservanza dell’accordo sulla produzione risulterà difficile per il Paese, che ha aderito al compromesso pur non essendo membro OPEC.
Notizie poco rassicuranti sono giunte anche da Goldman Sachs. Secondo la banca d’afferti l’aumento del prezzo del petrolio avrà tra le conseguenze un nuovo incremento della produzione di shale (e non solo), cosa che nel 2019 tornerà a mettere sotto pressione la quotazione. Le previsioni degli analisti vedono un WTI a $62 nel 2018 e a $57,50 l’anno successivo.
In realtà, nonostante la produzione USA abbia sempre rappresentato un grande ostacolo per l’OPEC e per i suoi sforzi di riequilibrare il mercato, le scorte a stelle e strisce sono di nuovo crollate la scorsa settimana (la terza consecutiva). Per ora, dopo l’estensione dei tagli alla produzione, le previsioni degli analisti rimangono ottimiste: il prezzo del petrolio continuerà a mantenersi ben intonato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA