Perché condividere i profitti con i dipendenti non funziona?

Soumaya Keynes

5 Dicembre 2023 - 07:00

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Il governo britannico ha abbandonato uno schema volontario di “retribuzione legata agli utili” negli anni ’90 dopo che era diventato un veicolo di elusione fiscale.

Perché condividere i profitti con i dipendenti non funziona?

Che cosa accadrebbe se il governo obbligasse le aziende a dare una fetta dei loro profitti ai lavoratori? In Gran Bretagna e in America la questione sta facendo discutere. Molti governi offrono agevolazioni fiscali per incoraggiare la partecipazione agli utili. E in alcuni paesi, tra cui Perù, Messico e Francia (ovviamente), si spingono fino in fondo, costringendo le imprese a condividere il profitto con i dipendenti. Nuove evidenze fanno luce sulle conseguenze di questo sistema.

La partecipazione agli utili ha due obiettivi principali. Quello sostenuto dai partiti di sinistra è che motiverà il personale e migliorerà la produttività. (Sembra carino, anche se non è chiaro il motivo per cui il governo dovrebbe spingere le aziende a farlo.) L’altro obiettivo è più evidente: ridistribuire il denaro dal capitale al lavoro.

È stato difficile trovare evidenze che potesse fornire entrambe le cose. Gli accademici hanno trovato correlazioni tra partecipazione agli utili e produttività, ma non ci sono prove concrete di cosa causi esattamente cosa. Uno studio del 2001 ha rilevato che dopo che Continental Airlines ha offerto un bonus per aver raggiunto gli obiettivi a livello aziendale, le prestazioni sono migliorate. Ma gli autori hanno sostenuto che ciò era dovuto al fatto che il personale effettuava un “monitoraggio reciproco”. [...]

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