Per la prima volta nella storia, un intero Paese verrà completamente trasferito

Luna Luciano

31 Luglio 2025 - 22:59

Tuvalu sta per essere sommersa dall’oceano. L’intero Stato verrà trasferito: ecco cosa accadrà e cosa stanno facendo per salvare il patrimonio culturale e storico del Paese.

Per la prima volta nella storia, un intero Paese verrà completamente trasferito

Il cambiamento climatico è un dato di fatto e non può più essere negato: sta cambiando la cartina geografica che un tempo abbiamo studiato. Ne sanno qualcosa i cittadini di Tuvalu, il primo Stato che dovrà trasferire completamente la propria popolazione, prima di essere sommerso dal mare.

Questo piccolo arcipelago polinesiano, situato nell’Oceano Pacifico tra le Hawaii e l’Australia, ha un’altitudine media di appena 2 metri sul livello del mare. Una condizione geografica che oggi rappresenta una condanna: l’aumento delle temperature globali sta accelerando lo scioglimento dei ghiacciai e causando un progressivo innalzamento del livello del mare, con effetti devastanti sulle isole oceaniche.

Tuvalu non è più un caso isolato ma il simbolo di un futuro che potrebbe riguardare molte altre nazioni costiere del pianeta. Il trasferimento della popolazione tuvaluana rappresenta un evento senza precedenti nella storia dell’umanità: mai prima d’ora un intero Stato sovrano ha dovuto abbandonare il proprio territorio per cause ambientali.

La storia di Tuvalu, dunque, non è solo un monito per l’emergenza climatica, ma anche un messaggio potente, un campanello d’allarme che ci invita ad agire prima che altre nazioni vengano cancellate dalle mappe e dalla memoria collettiva. Di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Emergenza climatica, Tuvalu sta per essere sommersa: ecco cosa sta accadendo

L’arcipelago di Tuvalu, composto da nove piccole isole coralline, è oggi una delle nazioni più vulnerabili al cambiamento climatico. Gli eventi meteorologici estremi, in particolare tempeste tropicali sempre più frequenti e violente, insieme all’innalzamento del livello del mare stanno erodendo le coste, inondando villaggi e contaminando le falde acquifere con acqua salata. Le condizioni di vita stanno diventando insostenibili per gran parte degli 11.000 abitanti.

Il rischio che l’intero territorio venga sommerso nei prossimi decenni è altissimo. Secondo le stime delle Nazioni Unite, entro il 2050, milioni di persone che vivono lungo le coste del mondo saranno costrette a spostarsi. Tuvalu, in questo contesto, rappresenta il futuro che ci aspetta se non si prendono misure drastiche per contenere le emissioni globali e rallentare il riscaldamento del pianeta.

Il caso di Tuvalu ci ricorda che il cambiamento climatico non è solo una questione ambientale, ma una crisi umanitaria. I migranti climatici, persone costrette a lasciare la propria casa per cause ambientali, sono destinati ad aumentare in modo esponenziale. In un mondo in cui la parte ricca ha maggiori risorse per adattarsi, i Paesi più poveri, come Tuvalu, pagano il prezzo più alto.

Non si tratta solo di case e infrastrutture che scompaiono sotto l’acqua. Si tratta di popoli, di culture millenarie, di lingue, di religioni, di memorie collettive che rischiano di svanire per sempre. Lasciare che tutto questo accada equivale a cancellare una parte dell’identità umana. E se oggi tocca a Tuvalu, domani potrebbe toccare a chiunque viva vicino al mare.

Tuvalu, l’intero popolo sarà trasferito: ecco dove

Di fronte all’inevitabile, il governo di Tuvalu ha avviato una delle più straordinarie operazioni di reinsediamento della storia moderna. Dal 2023 è in vigore un accordo bilaterale con l’Australia, in base al quale i cittadini di Tuvalu possono richiedere un “visto climatico” per trasferirsi nel continente. Entro luglio 2025, circa 9.000 persone – quasi tutta la popolazione adulta – hanno già presentato domanda di immigrazione. L’obiettivo è trasferire l’intero popolo tuvaluano entro il prossimo decennio, garantendo loro sicurezza, lavoro, istruzione e diritti civili.

Ma salvare le persone non è sufficiente: occorre preservare anche ciò che li rende una comunità. Per questo il governo ha avviato la digitalizzazione 3D delle isole, una sorta di “gemello virtuale” del territorio che conserverà digitalmente paesaggi, edifici e siti culturali. È un modo per non perdere del tutto la propria identità, per continuare a esistere almeno nella memoria digitale, anche se il suolo fisico sarà sommerso. Se non invertiamo la rotta, Tuvalu sarà solo il primo di molti nomi a scomparire dalle carte geografiche e dalla storia.

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