Accusato di filo-putinismo da sinistra e Dem USA, Trump rivendica il no alle guerre infinite, ma ora la realtà ucraina lo costringe a scegliere tra isolazionismo e leadership globale.
L’opposizione Democratica negli USA e la sinistra in Italia giudicano Trump e le sue mosse in politica estera in modo sommario e sbagliato. Lo accusano di essere un guerrafondaio, un Hitler che è d’accordo con Putin, che vuole la sconfitta dell’Ucraina per spartirsi il mondo con i dittatori di Mosca e di Pechino. Evidentemente sono ancora convinti che affibbiare a Trump l’etichetta del leader irresponsabile sia la strategia vincente.
Ricordate? Quella usata, fin dalla sua vittoria del 2016, dall’establishment politico e militare bipartisan per tentare di negargli l’accesso al “bottone nucleare”, cioè la prerogativa di ogni presidente, sostenendo che era un pazzo.
Gli anni della sua prima amministrazione, nella quale gli USA non si sono imbarcati in nessuna nuova guerra (quella con l’ISIS, lascito dell’imbelle Obama, Trump la risolse tra gli applausi di tutti in pochi mesi), non hanno scalfito il giudizio propagandistico generalmente diffuso ancora oggi.
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