Pensioni: stop alle uscite “anticipate” necessario secondo la Fornero

Antonio Cosenza

25/07/2020

28/05/2021 - 17:31

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Recovery Fund, la Fornero commenta l’accordo raggiunto: “Bene, ma dobbiamo fare un passo indietro sul fronte pensioni”.

Pensioni: stop alle uscite “anticipate” necessario secondo la Fornero

Pensioni: l’Italia dovrebbe rinunciare all’idea di prevedere delle strade per il pensionamento anticipato secondo l’ex Ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

Questa, autrice di una delle riforme delle pensioni più contestate degli ultimi anni, ne ha parlato a TgCom24, commentando l’accordo raggiunto sul Recovery Fund e le conseguenze che ci saranno sul sistema pensionistico.

La paura della Fornero è che l’Italia possa non seguire le indicazioni che arrivano dall’Unione Europea riguardo alla necessità che la spesa per le pensioni resti sostenibile in futuro; d’altronde non possiamo rischiare che a pagare per una riforma siano “i nostri figli”.

Ancora una volta, quindi, la Fornero difende quanto fatto da lei in passato: perché è vero che l’uscita anticipata dal mercato del lavoro è desiderio di molti, ma allo stesso tempo non vanno dimenticati gli effetti che una tale manovra avrebbe sui conti pubblici. A tal proposito la Fornero ha indicato la via da seguire: smetterla di prevedere misure di flessibilità per la pensione, eccetto che per alcune categorie specifiche.

Riforma delle pensioni il prezzo da pagare all’UE

Secondo l’ex Ministro del Lavoro per il Governo Monti, quello raggiunto in Europa per il Recovery Fund è un ottimo risultato per l’Italia; un “grande aiuto” per la ripartenza dopo mesi difficili. Adesso, però, è il momento di “dare qualcosa in cambio all’Unione Europea”, ovvero cedere riguardo alle richieste che arrivano riguardo al fronte pensionistico.

Nel dettaglio, la Fornero ha spiegato che l’Europa ci ha semplicemente chiesto di spendere guardando al futuro: investimenti per raggiungere un risultato che sia a lungo termine, in modo da “preoccuparci per i nostri figli”. Per questo motivo è arrivato il momento di non pensare più a forme per il pensionamento anticipato, accontentandosi delle misure che già ci sono.

Perché dobbiamo essere consapevoli che ogni misura che consentirà di andare in pensione in anticipo, si pensi a chi chiede Quota 41 per tutti, verrà pagata dai nostri figli; per questo motivo, una volta che Quota 100 andrà in scadenza - appuntamento previsto per il 1° gennaio del 2022 - non bisognerà ripetere gli errori del passato, lasciando il sistema previdenziale così com’è.

Rinunciare alla pensione anticipata non vale per tutti

Ci sono delle categorie, però, per le quali è ancora giusto prevedere delle forme di pensionamento anticipato. Ci riferiamo ai lavoratori considerati usuranti, i quali hanno il diritto di andare in pensione prima di altri.

A tal proposito va detto che in Parlamento ci si sta muovendo in questa direzione, in quanto Davide Tripiedi (Movimento 5 Stelle, Commissione Lavoro), ha presentato un disegno di legge che riguarda i lavori usuranti e la tutela di questa categoria per l’accesso al pensionamento anticipato.

Tolta questa categoria, però, non bisognerà più introdurre misure che vadano ad incrementare la spesa pensionistica, che in Italia è già tra le più alte d’Europa: basti pensare che da noi equivale al 16,2% del PIL, mentre in Olanda, uno dei Paesi frugali che più ha spinto per introdurre una condizionalità per l’accesso alle risorse del Recovery Fund, siamo appena al 5,4%.

Concludendo: per la Fornero per le pensioni va fatto lo stesso discorso dell’ambiente:

“L’ambiente va tutelato, non vogliamo lasciare un mondo rovinato ai nostri figli. Ebbene, lo stesso deve valere per il sistema previdenziale”.

Per questo motivo è importante non accumulare debito sul fronte pensioni; un invito che la Fornero fa al Governo come tutela per le generazioni future.

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