Secondo il Global Retirement Index 2025, il 40% degli intervistati si dichiara preoccupato di non avere risparmi sufficienti a godersi la pensione.
La situazione economica attuale non è semplice. Il costo della vita è aumentato, l’inflazione corre, mentre stipendi e pensioni sono rimasti fermi. In questo scenario globale cresce il numero di persone che si dichiarano preoccupate per il futuro, timorose di non avere risparmi sufficienti per arrivare alla pensione e godersi il meritato riposo. La percezione diffusa è quella di un quadro incerto, dove la stabilità economica appare sempre più difficile da garantire.
È quanto emerge dal Global Retirement Index (GRI) 2025, sondaggio condotto da Natixis IM tra marzo e maggio 2025: il 40% degli intervistati ha dichiarato di non avere abbastanza risparmi per vivere serenamente la pensione. L’indagine ha coinvolto 44 Paesi a livello mondiale analizzando i diversi sistemi previdenziali e misurandone solidità, sostenibilità e capacità di garantire benessere ai cittadini.
Pensioni, Norvegia al top. Italia 29esima
Guardando la classifica dei sistemi pensionistici, al primo posto si colloca un Paese nordico, la Norvegia, davanti a Irlanda e Svizzera, leader lo scorso anno. Qui i pensionati possono godere di trattamenti adeguati e condizioni di vita stabili. Il balzo più significativo nella top 10 è stato quello della Danimarca che dal nono posto è salita al quinto, mentre per la prima volta entra tra le prime dieci anche la Slovenia. L’Italia occupa la 29esima posizione ma guadagna due gradini rispetto all’anno precedente. I sotto-indici dove il nostro Paese mostra i risultati migliori sono salute, al 22° posto, e qualità della vita, al 24°. Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, l’Italia migliora di tre posizioni fino all’ottavo posto, grazie al progressivo attenuarsi degli effetti della pandemia e a un sistema sanitario che, pur tra difficoltà, riesce ancora a offrire buoni livelli di assistenza.
Notevole anche il recupero nel benessere materiale, dove il Paese sale di cinque posizioni piazzandosi al 27° posto. Peggiorano invece le condizioni finanziarie: qui l’Italia si ferma al 40° posto, lo stesso risultato degli ultimi tre anni consecutivi. Invecchiamento della popolazione e riduzione della forza lavoro, disoccupazione giovanile accompagnata da crescente emigrazione, inflazione costantemente elevata: sono alcune delle principali sfide economiche che il Paese deve affrontare, e che rischiano di compromettere i margini di crescita futura.
Pensioni, c’è sempre più timore per il futuro
Le maggiori preoccupazioni riguardano soprattutto i neo pensionati. Secondo il sondaggio, il 66% degli investitori ammette di riuscire a risparmiare meno a causa del costo della vita sempre più alto, mentre il 69% ha già ridimensionato le aspettative sul valore futuro dei propri asset previdenziali. Inoltre, il 38% dichiara che l’inflazione sta letteralmente distruggendo i propri piani di pensionamento. Da qui nasce il timore crescente di non riuscire mai ad accumulare abbastanza risorse per il futuro: il 78% è consapevole che il peso della pensione ricadrà sempre di più sulle proprie spalle, ma molti si sentono impreparati ad affrontare tale responsabilità, percependo un forte senso di incertezza e vulnerabilità.
Questa preoccupazione individuale si somma all’aumento del debito pubblico che, insieme al progressivo invecchiamento della popolazione, amplifica le pressioni sui sistemi previdenziali nazionali, rendendoli progressivamente più fragili e complessi da sostenere nel lungo periodo. Il rischio, secondo diversi analisti, è che senza riforme incisive il sistema pensionistico possa andare incontro a squilibri difficilmente sostenibili, con conseguenze significative non solo per i lavoratori, ma per l’intera stabilità economica del Paese.
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