Pensioni, ecco tutti gli importi di dicembre. Quanti soldi arrivano la prossima settimana?

Simone Micocci

26 Novembre 2025 - 09:22

Pensioni, quanti soldi si prendono a dicembre? Ecco le informazioni sul cedolino.

Pensioni, ecco tutti gli importi di dicembre. Quanti soldi arrivano la prossima settimana?

Sono ufficiali gli importi delle pensioni di dicembre, consultabili nel cedolino già online nell’area personale MyInps. Pensioni che per tutti vengono messe in pagamento lunedì 1 dicembre, dando un po’ di sollievo ai pensionati grazie agli importi maggiorati.

Dicembre, infatti, è il mese in cui le pensioni sono le più alte dell’anno: merito della tredicesima ovviamente, ma non solo. Oltre a questa, infatti, vanno considerate altre voci: dal possibile pagamento del bonus tredicesima a quello della quattordicesima per chi ancora non l’ha ricevuta, aggiungendo poi che la pensione di dicembre gode di un trattamento fiscale più vantaggioso grazie alla sospensione, eccezionalmente per questa mensilità, delle addizionali regionali e comunali.

Ma di che importi si tratta? Fermo restando la possibilità di scoprirlo consultando direttamente il cedolino pubblicato sul sito dell’Inps, ecco alcune anticipazioni in merito al calcolo di queste misure con tanto di esempi a seconda di qual è l’importo della propria pensione.

Importo della tredicesima, qual è e come si calcola

La tredicesima è la principale ragione per cui la pensione di dicembre risulta più alta del resto dell’anno. Il suo calcolo è semplice: corrisponde alla pensione lorda mensile solo quando l’assegno viene percepito per tutti i dodici mesi dell’anno. Se la pensione ha una decorrenza recente, invece, la mensilità aggiuntiva viene proporzionata ai mesi effettivamente maturati.

La formula è sempre la stessa: pensione lorda mensile moltiplicata per mesi percepiti, tutto diviso 12.

Ad esempio, per un pensionato che riceve una pensione da 1.666 euro lordi al mese già dallo scorso anno la tredicesima 2025 è piena e vale 1.666 euro. Se la pensione è stata liquidata più avanti, l’importo scende in proporzione. Un assegno identico ma decorrenza marzo 2025 dà diritto solo a dieci dodicesimi, cioè circa 1.388 euro lordi.

Gli effetti si vedono anche per importi più bassi. Una pensione di 1.000 euro lordi al mese dà una tredicesima piena di 1.000 euro, che scende a 750 euro in caso di pensionamento iniziato ad aprile, o a poco più di 500 euro per chi ha iniziato a riceverla da luglio. Per pensioni più alte, il meccanismo non cambia: un assegno da 2.000 euro comporta una tredicesima identica se maturata per tutti e dodici i mesi, oppure di 1.666 euro se la pensione decorre da marzo.

Va ricordato, infine, che il netto della tredicesima è spesso più basso rispetto alla pensione mensile. Pur essendo tassata con le stesse aliquote dell’ordinaria, non beneficia delle detrazioni e quindi il prelievo Irpef è più pesante. È per questo che, pur avendo lo stesso lordo, l’importo in tasca risulta meno generoso del rateo di pensione.

Importo del bonus tredicesima e come si calcola

Il bonus tredicesima è una maggiorazione sociale che riconosce un importo aggiuntivo di 154,94 euro che si somma alla pensione di dicembre e alla tredicesima, rendendo l’assegno del mese ancora più alto. È riconosciuto solo ai pensionati con redditi molto bassi e il requisito cambia ogni anno perché legato al valore del trattamento minimo.

Nel 2025 il bonus spetta per intero a chi ha un reddito da pensione annuo non superiore a 7.844,20 euro. Oltre questa soglia, ma entro 7.999,14 euro, viene pagato in misura parziale: l’importo si riduce man mano che il reddito si avvicina al limite massimo. Vale anche un ulteriore requisito sul reddito complessivo personale, che non deve superare 11.766,30 euro; per i pensionati coniugati conta anche il reddito della coppia, che deve rimanere sotto i 23.532,60 euro.

Importo della quattordicesima e calcolo

Alcuni pensionati ricevono la quattordicesima a dicembre, invece che a luglio. Accade quando i requisiti - compimento dei 64 anni, pensione previdenziale e reddito entro due volte il trattamento minimo - vengono maturati dopo l’estate. In questi casi la somma non è persa, ma pagata in misura ridotta, perché viene calcolata solo sui mesi dell’anno in cui i requisiti risultano soddisfatti.

L’importo pieno, nel 2025, varia da 336 a 655 euro a seconda di reddito, anni di contributi e gestione previdenziale. Se però il diritto matura più avanti, l’importo viene riproporzionato con questa formula: quattordicesima annua divisa per dodici e moltiplicata per i mesi utili.

Ad esempio, un pensionato che compie 64 anni a settembre, con un importo pieno teorico di 546 euro, riceve solo quattro dodicesimi, cioè circa 182 euro. Chi matura il diritto da agosto può arrivare a circa 270 euro, mentre per la gestione pubblica - che conteggia da luglio - l’importo può salire a poco più di 320 euro.

Importo della pensione senza addizionali

Nel cedolino di dicembre la pensione risulta più alta perché, solo per questo mese, l’Inps non applica le addizionali regionali e comunali. Si tratta di imposte locali che vengono trattenute per tutto l’anno in 11 rate - da gennaio a novembre - sia per il saldo dell’anno precedente che, nel caso dell’addizionale comunale, anche per l’acconto dell’anno successivo. A dicembre entrambe le trattenute si azzerano, lasciando quindi un netto più elevato.

L’aumento dipende dall’aliquota applicata nella regione e nel comune di residenza.

In alcune zone la differenza può essere limitata a poche decine di euro, in altre più consistente. Un pensionato con 30.000 euro annui lordi, ad esempio, vede scomparire a dicembre sia i circa 60-70 euro mensili di addizionale regionale sia i 20-25 euro della parte comunale, ottenendo un beneficio complessivo che può superare i 90 euro netti. A gennaio le trattenute riprendono regolarmente, con l’eccezione dell’acconto comunale, che torna solo da marzo, e il netto torna su livelli ordinari.

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