Pensione di vecchiaia: eventuali debiti con l’INPS bloccano il trattamento?

Lorenzo Rubini

1 Novembre 2022 - 17:30

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Eventuali debiti con l’INPS non mettono a rischio il diritto alla pensione ma possono ledere l’importo del futuro assegno.

Pensione di vecchiaia: eventuali debiti con l’INPS bloccano il trattamento?

Per chi deve andare in pensione la preoccupazione principale è quella di non potervi accedere. Soprattutto se in passato ha contratto dei debiti proprio con l’INPS. Questi possono bloccare il diritto alla pensione? Vediamo cosa accade rispondendo alla domanda di un lettore di Money.it che ci scrive:

Debiti Inps : buonasera ho 67 anni con trent’anni di contributi versati +18 mesi militare ma ho debito con INPS possono toccare la mia pensione? Grazie mille

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Pensione e debiti con l’INPS

I debiti con l’INPS possono essere collegati proprio ai contributi propri versati ma possono essere anche di altra natura. Come ad esempio non aver restituito all’istituto somme percepite e non spettanti. Ma nonostante avere dei debiti con l’INPS non sia mai una cosa positiva, non sempre intaccano il diritto alla pensione.

La pensione di vecchiaia a 67 anni nel suo caso non è rischio, anche se il problema dovesse riguardare contributi propri non pagati (e quindi non riconosciuti) ha abbastanza anni versati da garantire il diritto), anche ha debiti con l’istituto previdenziale, e indipendentemente da quale sia la natura di questi crediti che l’INPS vanta. La pensione va liquidata in ogni caso perché è un diritto che il lavoratore ha maturato. Ma questo non significa che l’istituto non debba recuperare le somme che gli spettano.

Ed, infatti, i problemi non si hanno nella liquidazione della pensione, ma dopo visto che è possibile chiedere il rientro del debito proprio sull’importo dell’assegno spettante. Se l’INPS non ha alternative per recuperare le somme dovute provvederà al pignoramento presso terzi del quinto della sua pensione. Facendo salva, ovviamente, la quota del minimo vitale (che per il 2022 è pari a 702 euro mensili). Il pignoramento per il recupero del debito, quindi, riguarderebbe l’eccedenza di tale importo e nella misura di un quinto.
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