Pensioni giornalisti, novità dal 1° luglio 2022: requisiti, importi e cosa cambia

Claudio Garau

04/05/2022

04/05/2022 - 15:53

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La data del primo luglio 2022 rappresenta uno spartiacque molto rilevante sul piano delle pensioni giornalisti. Le novità trovano fondamento nell’ultima legge di Bilancio.

Pensioni giornalisti, novità dal 1° luglio 2022: requisiti, importi e cosa cambia

Una novità assai significativa scatterà dal primo luglio e di fatto rappresenta una svolta per quanto riguarda le pensioni dei giornalisti. Infatti alcuni specifici articoli dell’ultima legge di Bilancio indicano che anche i giornalisti passano all’Inps. Non vi sono particolari dubbi a riguardo: da inizio luglio la gestione sostitutiva dell’Inpgi confluirà nell’Inps.

La scelta è stata effettuata dal Governo, che per questa via ha inteso individuare una soluzione sostanziale al fine di rimediare al disavanzo dell’Istituto Giovanni Amendola - in gran parte collegato alla crisi del settore editoriale tradizionale e alla progressiva diffusione dell’informazione digitale. Detta novità era già stata formulata come ipotesi di riforma dalla Commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio, a cui hanno partecipato Inpgi, Inps e i Ministeri del Lavoro e dell’Economia.

L’altra possibilità, ovvero l’allargamento della platea degli assicurabili nel regime Inpgi, non ha trovato accoglimento. In ogni caso, l’istituto Inpgi non sarà commissariato e continuerà ad esercitare la propria funzione a favore dei giornalisti che esercitano il lavoro autonomo. Ecco qualche ulteriore dettaglio sulle novità in arrivo.

Pensione giornalisti: cosa cambia di fatto per i lavoratori del settore dell’informazione

Lo abbiamo accennato in apertura: l’ultima manovra ha indicato (art. 1 commi 103-118) il passaggio all’Inps della gestione Inpgi. Dal primo luglio di quest’anno i giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato in campo giornalistico saranno iscritti all’Inps. La confluenza della gestione sostitutiva dell’Inpgi nell’INPS avverrà dalla data citata, e ciò riguarderà i rapporti attivi e quelli passivi, l’assicurazione IVS e i trattamenti di disoccupazione e integrazione salariale dei giornalisti con contratto di lavoro subordinato.

Ma l’Inpgi continuerà a esercitare il ruolo di cassa previdenziale privatizzata verso i giornalisti liberi professionisti o con contratti di collaborazione coordinata e continuativa.

In tema di pensione giornalisti il cambiamento è dunque di tutta evidenza. Rimarchiamo che il passaggio in esame comporta l’iscrizione al fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Inps con evidenza contabile separata, dei soggetti già assicurati alla gestione sostitutiva dell’Inpgi (cd. Inpgi 1), vale a dire i giornalisti titolari di rapporti di lavoro subordinato.

Il trasferimento sarà a partire dal primo luglio 2022 e da questa data le regole della gestione sostitutiva saranno di fatto uniformate a quelle applicate presso il fondo pensioni lavoratori dipendenti. Ciò nell’osservanza del principio del pro-rata, ovvero con salvaguardia del criterio di calcolo della pensione e nell’evidente interesse dei lavoratori stessi.

Pensione giornalisti e importo del trattamento: le novità

Per quanto riguarda l’importo della pensione alla luce delle novità in arrivo tra qualche settimana, la situazione in sintesi è la seguente:

  • l’importo del trattamento pensionistico per i soggetti già assicurati presso l’Inpgi sarà calcolato - per le quote corrispondenti alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno 2022 - con le regole applicate nella stessa gestione sostitutiva;
  • per quanto attiene all’importo della pensione collegata alle anzianità contributive acquisite a partire dal primo luglio 2022 in poi, saranno valevoli le disposizioni vigenti nel fondo pensioni lavoratori dipendenti.

In altre parole e dal punto di vista dello spartiacque del primo luglio 2022, non vi saranno novità sostanziali per chi già incassa un trattamento pensionistico o per chi lo maturerà entro giugno 2022, in quanto varranno comunque le regole Inpgi. Mentre per quanto riguarda le pensioni posteriori alla data del primo luglio 2022, esse saranno individuate nell’osservanza del citato principio del pro rata.

Per chiarezza ribadiamo che l’importo della pensione sarà di fatto costituito dalla somma delle quote di pensione corrispondenti alle anzianità contributive ottenute fino al 30 giugno 2022, quantificate sulla scorta delle disposizioni vigenti presso l’Istituto Giovanni Amendola, e delle quote di pensione corrispondenti alle anzianità contributive conseguite dal primo luglio 2022 (regole del FPLD).

Pensioni giornalisti: il rilievo del principio pro rata

Sopra abbiamo citato il principio pro rata e la sua applicazione in riferimento alla svolta nel quadro delle pensioni giornalisti. Ebbene, detto principio rappresenta uno specifico meccanismo di calcolo pensionistico, che mira a proteggere i pensionandi contro possibili novità e modifiche di legge peggiorative del sistema di calcolo del trattamento pensionistico finale.

In buona sostanza, la logica è quella per cui le novità intervenute possono essere applicate soltanto per calcoli futuri e non in rapporto a contributi già versati negli anni precedenti. Di ciò dunque si ha un chiaro esempio in riferimento alle novità pensioni giornalisti, al via dal primo luglio di quest’anno.

Un altro elemento di sicura rilevanza è il seguente: l’Inpgi si è servito del sistema retributivo fino al 2016 e per le annualità posteriori del sistema contributivo, come quello dell’Inps. Soltanto agli iscritti dal primo gennaio 2017 si applica il sistema di calcolo contributivo in maniera integrale, con relativo massimale.

Pensione giornalisti: che cos’è l’Inpgi? Le sue funzioni

Sul piano delle novità che scatteranno dal primo luglio, abbiamo visto che la gestione sostitutiva dell’Inpgi confluirà nell’Inps. Proprio l’Inpgi altro non è che l’istituto Giovanni Amendola, vale a dire l’ente che finora si è occupato di gestire la previdenza dei giornalisti professionisti e praticanti, ma anche dei giornalisti pubblicisti che hanno un rapporto di lavoro subordinato nell’ambito del giornalismo.

Da notare un dettaglio interessante con riferimento a questo ente: l’Inpgi è un istituto del tutto caratteristico sul piano delle forme di previdenza obbligatorie, giacché l’istituto Giovanni Amendola consiste nella sola realtà che regola una forma sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria in regime di diritto privato - dopo la privatizzazione di cui al d. lgs. n. 509 del 1994.

Come rimarcato in precedenza, detta amministrazione di fatto termina il primo luglio 2022, in conseguenza dell’assorbimento della stessa nell’istituto di previdenza Inps - per ragioni oggettive e legate al significativo squilibrio tra prestazioni ed entrate contributive. Grazie alle modifiche introdotte dall’ultima legge di Bilancio 2022, i giornalisti possono dunque tirare un sospiro di sollievo - vedendosi garantite le pensioni per il futuro.

Pertanto ribadiamo che da inizio luglio l’istituto Giovanni Amendola gestirà meramente i rapporti di lavoro giornalistico autonomo. Per i giornalisti autonomi o titolari di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla gestione separata dell’Inpgi non vi saranno peraltro variazioni di rilievo. Dette categorie infatti continueranno a rispettare i propri obblighi contributivi presso l’istituto in oggetto, senza mutamenti sul piano del diritto e della misura della pensione. Essi sono iscritti presso la gestione separata Inpgi (la cosiddetta Inpgi 2) e nei loro confronti è applicato un calcolo del tutto contributivo.

Inpgi, come le altre casse professionali, eroga una serie di prestazioni previdenziali agli assicurati che hanno nomi del tutto simili a quelle corrisposte alla totalità dei lavoratori iscritti all’Inps. Gli elementi che variano sono le regole e i criteri, tenuto conto del regime privatistico in gioco e in virtù dell’autonomia dell’istituto. La fondazione infatti versa la disoccupazione e la cassa integrazione, i trattamenti previdenziali di vecchiaia, anzianità, invalidità e superstiti, i trattamenti economici contro la tubercolosi e non solo.

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