Pensione e dichiarazione dei redditi 2023, quando è obbligatoria per i pensionati?

Simone Micocci

8 Maggio 2023 - 16:28

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Dichiarazione dei redditi 2023 con modello 730 e Redditi Pf: quando è obbligatoria (o consigliata) per chi prende la pensione?

Pensione e dichiarazione dei redditi 2023, quando è obbligatoria per i pensionati?

Per chi prende la pensione l’invio della dichiarazione dei redditi è obbligatoria in alcuni casi, solamente consigliata in altri.

Visto l’avvio della campagna di dichiarazione dei redditi per il 2023 (qui tutte le scadenze) è bene rispondere a questo dubbio così che eventualmente i pensionati possano preparare tutti i documenti necessari per l’invio del modello 730/2023 (oppure per il modello Redditi Pf).

La dichiarazione dei redditi è quell’adempimento con cui viene comunicato al Fisco l’ammontare di tutti i redditi percepiti nel corso dell’ultimo periodo d’imposta - il 2022 in questo caso - così che questo possa valutare se le trattenute fiscali già effettuate dal sostituto d’imposta - l’Inps per i pensionati - siano corrette oppure troppe o troppo poche. Ed è in sede di dichiarazione dei redditi - indipendentemente dal modello utilizzato - che il pensionato potrà recuperare una parte dell’imposta versata approfittando delle detrazioni previste (qui l’elenco).

Detto questo, possiamo dire che la dichiarazione dei redditi per i pensionati è obbligatoria nel caso in cui oltre alla pensione ci siano altri redditi (con diversa Certificazione Unica quindi), consigliata laddove invece ci siano possibilità di detrarre dalle imposte il costo sostenuto per l’acquisto di alcuni beni o servizi. È invece inutile, in quanto rischia di essere solamente uno spreco di soldi e tempo, quando la pensione è l’unica fonte di reddito oppure non ci sono possibilità per beneficiare delle detrazioni.

Fatte le dovute premesse, possiamo scendere nel dettaglio così da informare i pensionati su quali sono i loro obblighi in merito alla dichiarazione dei redditi 2023.

Pensione: quando non è obbligatoria la dichiarazione dei redditi

La presentazione della dichiarazione dei redditi è obbligatoria solamente in certi casi. Possiamo dividere la platea di coloro che non sono obbligati all’invio del 730/2023 in tre diverse categorie:

  • qualora non ci fossero imposte da versare, ossia per chi - nonostante la pensione percepita - si trova al di sotto della no tax area (8.500 euro nel 2022);
  • qualora le imposte dovute fossero già state interamente, e correttamente, trattenute dal sostituto d’imposta che, nel caso dei pensionati, è l’Inps. Non devono, dunque, presentare il 730/2023 coloro che non hanno altri redditi oltre alla pensione;
  • qualora le imposte non fossero dovute in origine, ossia nel caso dei redditi esenti da Irpef, come le pensioni d’invalidità civile o l’assegno sociale.

Questi, quindi, non hanno l’obbligo d’inviare la dichiarazione dei redditi e non sono soggetti ad alcuna sanzione nel caso di omesso invio.

Pensione: quando è consigliata la dichiarazione dei redditi

Per coloro che si trovano nella seconda situazione, ossia nel corso del periodo d’imposta 2022 hanno percepito solamente il reddito di pensione e quindi non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi visto che l’Irpef dovuta è stata tutta trattenuta dall’Inps in qualità di sostituto d’imposta, ci sono comunque dei casi in cui è consigliato farlo.

Si tratta di tutte quelle situazioni in cui è comunque possibile dichiarare eventuali spese sostenute così da fruire delle detrazioni Irpef e beneficiare di un rimborso. Sono diverse, infatti, le detrazioni di cui è possibile fruire nel 2023: dalle spese di affitto al mutuo di casa, dalle spese assicurative a quelle sanitarie.

Beneficiando delle detrazioni è possibile che ne risulti un credito Irpef dalla dichiarazione dei redditi, con la quota risultante dal conguaglio che sarà restituita al pensionato nei mesi successivi all’invio della dichiarazione dei redditi. Per coloro che invieranno il 730/2023 - ad esempio avvalendosi del supporto di un patronato - entro il 31 maggio, un eventuale rimborso è previsto già nel cedolino di luglio; per chi ritarda, invece, i tempi di accredito possono essere più lunghi.

Pensione: quando non conviene presentare dichiarazione dei redditi

Non conviene presentare il modello 730/2023, invece, a coloro che percepiscono solamente una pensione per un importo inferiore alla soglia prevista dalla no tax area.

Non paga l’Irpef, infatti, chi percepisce redditi fino a 8.500 euro. In questo caso, dal momento che l’Irpef non è dovuta a prescindere, è inutile ricorrere alla dichiarazione dei redditi con la speranza di avere un conguaglio a favore. Lo stesso vale per chi percepisce un trattamento esente dal pagamento dell’Irpef, indipendentemente dall’importo: è il caso della pensione d’invalidità civile, come pure della pensione (o assegno) sociale.

Ed è inutile anche quando non c’è la possibilità di beneficiare di detrazioni del reddito.

In questi casi, quindi, inviare la dichiarazione dei redditi sarebbe solamente uno spreco di tempo (e denaro).

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