Paziente cade dal letto: la colpa è dell’infermiere? Il caso è ancora aperto

Vittorio Proietti

3 Maggio 2017 - 11:41

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Il paziente cade dal letto senza sbarre e muore per arresto cardiaco: è stata una casualità ma la colpa è dell’infermiere, medico e primario. Ecco un caso di responsabilità medica.

Paziente cade dal letto: la colpa è dell’infermiere? Il caso è ancora aperto

Il paziente cade dal letto senza sbarre e muore sul colpo per arresto cardiaco: la colpa ricade su infermiere, medico responsabile e primario, tuttavia, l’accusa di omicidio colposo può non essere adeguata, in quanto l’evento non è pienamente responsabilità dei professionisti.

La Sanità italiana ha recentemente visto dei cambiamenti nei riguardi della responsabilità civile di medici, infermieri e operatori socio-sanitari: la colpa grave per negligenza è oggi punita duramente ed è attribuita alla condotta del lavoratore o alla struttura sanitaria.

Nel caso del paziente caduto dal letto senza sbarre nell’ospedale San Raffaele di Milano la situazione è poco chiara, dato che la morte è stata accidentalmente causata dallo staccarsi degli elettrodi e non per colpa dell’infermiere.

Vediamo quali possono essere gli aspetti rilevanti del milanese rispetto alla responsabilità civile istituita dalla Legge Gelli per la Sanità italiana.

Paziente a letto senza sbarre: un caso di responsabilità medica?

Un paziente che cade dal letto per essersi sporto troppo non è certamente responsabilità dell’infermiere, del medico o del primario, visto che per essere responsabili della sua caduta dovrebbero aver partecipato attivamente.

L’accidentalità è evidente: perdere l’equilibrio è stata una fatale casualità per il paziente cardiopatico, poiché ha causato il distacco degli elettrodi epicardici responsabili del normale funzionamento del cuore, portandolo alla morte per arresto cardiaco.

Malgrado i fatti siano stati chiariti, su medici e infermiere grava tuttora una imputazione per omicidio colposo, in quanto è stata una omissione dei professionisti non aver applicato le sbarre per evitare la caduta del paziente, quindi una colpa grave per negligenza.

La responsabilità civile di medico e infermiere: è negligenza

La condotta di infermiere e medici è stata inadeguata e la responsabilità dell’accaduto è ricaduta su di loro, in quanto la Legge Gelli ammette che i professionisti della Sanità italiana possano essere perseguiti civilmente e penalmente per colpa grave e negligenza.

Il paziente è infatti caduto dal letto proprio perché esso era senza sbarre, malgrado sia responsabilità dei professionisti della Sanità assicurare la salute dei pazienti e seguire la corretta prassi sanitaria per garantirne la sicurezza.

La legge sulla responsabilità medica è un grande passo avanti per la tutela del malato e spinge medici e infermieri a seguire la prassi sanitaria. La giusta prassi evita errori di negligenza, oltre che eventi tragici come quello descritto o come in questo altro caso di omicidio colposo in triage.

Il caso è ancora aperto, occorrerà attendere per avere maggiori dettagli sul giudizio di medici e infermiere.

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