Patente, cosa prevede la riforma dell’Ue

Ilena D’Errico

21 Ottobre 2025 - 22:42

Arriva la riforma europea sulla patente di guida. Ecco cosa cambia con le nuove direttive dell’Ue e da quando.

Patente, cosa prevede la riforma dell’Ue

Dopo i lunghi lavori per il raggiungimento di un accordo, il Parlamento europeo ha approvato la riforma Ue sulla patente di guida. Per la precisione si tratta di due diverse direttive, coerenti con l’obiettivo di aumentare la sicurezza della circolazione stradale e garantire una normativa quanto più possibile omogenea nel territorio comunitario. Ogni Stato membro ha e continuerà ad avere le proprie regole specifiche sulle patenti e il proprio Codice della strada, ma linee guida condivise garantiscono sanzioni e deterrenza più efficaci.

Per quanto l’Unione europea stia da tempo perseguendo la mission Vision Zero, che punta ad azzerare le vittime stradali entro il 2030, non è stato affatto facile arrivare a questo risultato. Per formulare le nuove regole sono stati analizzati numerosi dati sugli incidenti, sulle infrazioni, sulle patenti e sui conducenti, confrontando le differenze tra i Paesi comunitari e traendo spunto da quelli maggiormente efficienti. È stato al contempo necessario bilanciare diversi interessi, assicurando controlli più efficaci ma senza paralizzare la viabilità e gli spostamenti. Vediamo le novità più importanti.

Scende l’età per guidare (anche i camion)

Uno dei punti più controversi della riforma delle patenti europea è l’abbassamento dell’età minima per guidare a 17 anni anziché 18 con la patente B, seppur con il vincolo di accompagnamento da parte di un conducente esperto fino alla maggiore età. Come una sorta di foglio rosa prolungato, che consente al neo guidatore di fare più esperienza prima di essere davvero autonomo al volante in condizioni di sicurezza. Viene però previsto un periodo di attenzione per i neopatentati della durata di 2 anni, una vera e propria prova durante la quale diverse sanzioni saranno comminate con maggiore severità.

Le infrazioni sono quelle più gravi e frequenti, tra cui il mancato uso delle cinture di sicurezza o dei sistemi di ritenuta per i bambini e la guida in stato d’ebbrezza. Allo stesso tempo, scende anche l’età minima per guidare i camion (a 18 anni) e gli autobus (a 21 anni), per fare fronte alla carenza di autisti professionisti. Nulla viene però lasciato al caso, visto che viene prevista una formazione ancora più completa, con grande attenzione ai seguenti argomenti:

  • visibilità e angoli ciechi;
  • distrazioni alla guida;
  • interazioni con utenti vulnerabili come ciclisti e pedoni, inclusa l’apertura sicura delle portiere.

Gli stessi temi dovranno comunque essere toccati anche nell’esame per il conseguimento della patente, insieme al funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida.

La durata della patente

Le patenti di guida avranno una durata di 15 anni per motocicli e automobili, che potranno essere ridotti a 10 anni dagli Stati quando utilizzate anche come documenti d’identità riconosciuti a livello nazionale. Le patenti per condurre autocarri e autobus avranno invece una durata ridotta di soli 5 anni. Viene in ogni caso lasciata agli Stati membri la possibilità di ridurre la validità di ogni patente di guida per i conducenti over65.

Patente e sanzioni in comune

Accanto al tradizionale documento fisico, l’Unione europea introduce anche la patente digitale che potrà essere comodamente accessibile dallo smartphone per semplificare il controllo. A tal proposito, si prevede anche l’estensione della validità delle sanzioni come la sospensione della patente (prevista a livello Ue per infrazioni gravi come la guida sotto effetto di alcol o stupefacenti) a tutto il territorio comunitario. Così, ad esempio, se viene ritirata la patente in Italia non si potrà guidare nemmeno in Francia, indipendentemente dalle rispettive norme stradali.

Quando entra in vigore la riforma

Bisogna ora attendere la pubblicazione delle direttive europee nella Gazzetta ufficiale, poiché da questo momento gli Stati membri avranno un tempo massimo di 3 anni per adeguarsi, oltre a un ulteriore anno per l’attuazione. L’europarlamentare italiano Matteo Ricci è però fiducioso sull’accoglimento dell’Italia e sul supporto delle nuove regole alla sicurezza stradale.

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