Boom Omicron 5, contagi aumentati del 48%: restano le mascherine al chiuso

Emiliana Costa

13/06/2022

In Italia, le curve epidemiologiche tornano a salire trainate dalla nuova sottovariante Omicron 5. Ricciardi ammonisce: «Mantenere le mascherine al chiuso in alcuni contesti». Entriamo nel dettaglio.

Boom Omicron 5, contagi aumentati del 48%: restano le mascherine al chiuso

Allarme Omicron 5. In Italia, le curve epidemiologiche tornano a salire trainate dalla nuova sottovariante di Omicron. «Probabilmente l’organismo più contagioso sulla faccia della terra», ha spiegato Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza.

Nel bollettino di ieri, domenica 12 giugno, i nuovi positivi nelle 24 ore sono stati 18.678 a fronte di 127.704 tamponi effettuati, con un tasso di positività che schizza al 14,63%. Il giorno precedente era all’11,81%. Le vittime sono 26.

A due giorni dall’abolizione delle ultime restrizioni, tra cui la possibile abolizione tout court delle mascherine al chiuso, è proprio su quest’ultimo punto che si continua a discutere. Gli esperti consigliano di mantenere il dispositivo di protezione negli ambienti più a rischio. Ricciardi ammonisce: «Mantenere la mascherina in alcuni spazi, come i mezzi di trasporto». Ma cosa sta succedendo? Entriamo nel dettaglio.

Mascherine al chiuso, sì o no? La posizione di Ricciardi

Nonostante le temperature decisamente estive, in Italia il virus continua a circolare trainato dalla sottovariante Omicron 5. Tasso di positività e ricoveri nei reparti ordinari tornano a salire. Nel bollettino di ieri, domenica 12 giugno, il tasso di positività ha toccato quota 14,63%, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono saliti a 4.118, 42 in più del giorno precedente. Scendono solo le terapie intensive: i ricoverati in area critica sono 183, 10 in meno del giorno precedente.

Intanto, si avvicina la data del 15 giugno, giorno in cui - secondo l’ultimo decreto Covid - decadrà l’obbligo di vaccino per over 50, personale scolastico e forze dell’ordine. Non solo. Dovrebbe terminare anche la necessità di indossare la mascherina nei luoghi al chiuso aperti al pubblico. Ma su questo punto c’è ancora dibattito.

In un’intervista all’Adnkronos, Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ha spiegato: «La variante Omicron è contagiosissima, probabilmente l’organismo più contagioso sulla faccia della terra in questo momento. Va contrastato in primo luogo con i vaccini e con interventi medici tempestivi in caso di infezione, oltre che attraverso i comportamenti e misure di sanità pubblica». Ma non solo.

E continua: «La mascherina è importante non tanto all’esterno ma negli ambienti chiusi, dove resta un presidio fondamentale. Per questo credo che debba essere fortemente raccomandata e per alcuni spazi, come il trasporto pubblico, bisognerebbe mantenere l’obbligo».

In Europa, però, sono tanti i paesi che stanno allentando le restrizioni. «L’Italia e la Germania - aggiunge Ricciardi - sono gli unici paesi che ancora resistono. La Germania ha appena prorogato fino a settembre l’utilizzo al chiuso. Il consiglio che darei ai politici è cercare di continuare negli ambienti più pericolosi, chiusi e particolarmente affollati, a mantenerla perché altrimenti rischiamo di riavviare una dinamica di riattivazione della pandemia».

Nei giorni scorsi, il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che si sta valutando una proroga dell’obbligo sui mezzi di trasporto.

Omicron 5, +48% di casi in 7 giorni a Milano

Nell’ultima settimana i positivi a Milano si sono quintuplicati: se venerdì 3 giugno erano 261, venerdì 10 giugno hanno raggiunto quota 1.095. La crescita dei contagi è di circa il 48 per cento, tenendo presente però che i dati della scorsa settimana facevano riferimento al 2 giugno (giorno festivo), quando sono stati processati 70 mila tamponi.

In un’intervista al Corriere della Sera, Carlo La Vecchia, epidemiologo e docente di Statistica medica alla Statale ha individuato la causa di questa crescita improvvisa nella diffusione di Omicron 5. «Che - spiega l’esperto - ha un R0 molto elevato, intorno a 20. L’ondata di marzo è stata dettata da Omicron 2, è probabile che si arrivi a una situazione analoga. Omicron 4, invece, non ha avuto quasi nessun impatto».

L’esperto però rassicura: «Va sottolineato che il quadro clinico provocato da questa ultima forma del virus non è cambiato». I sintomi, dunque, continuano a essere lievi per chi ha completato il ciclo vaccinale e non appartiene a una categoria fragile. E sul futuro del Covid, La Vecchia conclude: «Avremo probabilmente un vaccino più specifico per Omicron. L’ipotesi di una variante più resistente e che porti una malattia più grave esiste, ma è molto improbabile».

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