Nissan senza pace: nuovo mandato d’arresto per Ghosn

Un Natale senza pace per Carlos Ghosn e per Nissan.

L’ex numero uno del marchio automobilistico giapponese, arrestato lo scorso 19 novembre con l’accusa di evasione fiscale e diversi altri reati, si è visto recapitare un nuovo mandato d’arresto con l’accusa di abuso di fiducia.

Per Carlos Ghosn – attualmente detenuto in un centro penitenziario di Tokyo – la situazione va aggravandosi sempre di più, dopo che gli anni dei reati contestati si sono notevolmente allungati nelle scorse settimane, passando da 5 a 9 (fino al 2018).

L’ex Presidente è accusato di aver commesso diversi illeciti finanziari, su tutti violazioni in tema di compensi.

Va quindi a tramontare definitivamente la possibilità che l’uomo, com’era stato ipotizzato negli ultimi giorni, possa uscire su cauzione nel corso di questo 2018.

L’ipotesi era sembrata più che plausibile dal momento che la stessa corte distrettuale di Tokyo aveva deciso di non prolungare il fermo di altri 10 giorni.

L’accusa per Carlos Ghosn

Le accuse per Carlos Ghosn parlano di dichiarazioni di compensi inferiori di 44 milioni di dollari fino al 2014, più altre importanti cifre contestate in un secondo momento nel 2018.

L’imprenditore, non più Presidente Nissan, è ancora ad del gruppo automobilistico Renault. Contestualmente alle operazioni d’arresto dell’uomo, è finito in manette anche il suo assistente, Greg Kelly.

Entrambi si sono dichiarati innocenti, ma sembra tramontata definitivamente per loro l’ipotesi di una scarcerazione su cauzione già nei prossimi giorni, viste le nuove accuse che potrebbero allungare di almeno altri 20 giorni il fermo.

Ora il rischio maggiore per Nissan risponde al nome di Securities and Exchange Surveillance Commission del Giappone, che si è già messa in moto per procedere anche contro il gruppo automobilistico.

Per la società si profilano le accuse di violazioni alla legge finanziaria e false comunicazioni alle autorità di Borsa.