Nuovo decreto Flussi, quanti sono i migranti autorizzati a venire in Italia e come fare domanda

Simone Micocci

1 Luglio 2025 - 14:34

Ecco cosa prevede il nuovo decreto Flussi del governo Meloni. Quanti e quali sono i migranti autorizzati e come funzionano le domande.

Nuovo decreto Flussi, quanti sono i migranti autorizzati a venire in Italia e come fare domanda

Il Consiglio dei ministri ha varato il nuovo decreto Flussi, il provvedimento che regola le migrazioni in Italia per garantire la manodopera necessaria al sistema economico e contrastare l’immigrazione irregolare.

Complessivamente, viene autorizzato l’ingresso di quasi mezzo milione di migranti nel corso di 3 anni, tra lavoratori stagionali, non stagionali, colf e badanti. In particolare, per il triennio 2026-2028 sono previsti 497.550 ingressi di lavoratori stranieri, dopo i circa 450.000 del triennio precedente.

Il provvedimento mira all’accesso di “manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale e altrimenti non reperibile” ma anche a semplificare le migrazioni regolari e contrastare gli illeciti, tra cui lo sfruttamento del lavoro.

Ecco come funziona, quali sono i migranti autorizzati e come fare domanda.

Quali (e quanti) sono i migranti autorizzati dal decreto Flussi

Il decreto Flussi per il triennio 2026-2028 autorizza l’ingresso di quasi 500.000 lavoratori stranieri, con le seguenti quote:

  • 164.850 per il 2026;
  • 165.850 per il 2027;
  • 166.850 per il 2028.

Riguardo all’occupazione, invece, gli ingressi vengono ripartiti a seconda del fabbisogno e del numero di richieste. In particolare, è previsto l’ingresso di 230.550 persone per lavoro subordinato non stagionale e lavoro autonomo (76.850 per ogni anno) e di 267.000 unità per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico. Colf e badanti, invece, sono ammessi nella misura di:

  • 3.600 unità per il 2026;
  • 14.000 per il 2027;
  • 14.200 per il 2028.

Infine, i lavoratori stagionali sono:

  • 88.000 per il 2026;
  • 89.000 per il 2027;
  • 90.000 per il 2028.

Nel settore dei subordinati non stagionali e autonomi sono inclusi, oltre agli assistenti familiari, anche i cosiddetti lavoratori qualificati. Imprenditori, manager, startupper, artisti e liberi professionisti in generale che sono ammessi entro 500 unità l’anno.

Queste quote sono state attribuite tenendo conto delle richieste delle parti sociali e delle domande di nulla osta presentate negli anni precedenti, ma il Cdm incentiva comunque gli ingressi fuori quota per ridimensionare il cosiddetto click day, con cui i datori di lavoro presentano la richiesta per autorizzare l’ingresso regolare dei dipendenti stranieri, che avviene con divisione provinciale e fino a esaurimento dei posti disponibili. Il governo punta invece a introdurre gradualmente un sistema basato sulle richieste professionali dei datori, così che la formazione nei Paesi d’origine venga adattata di conseguenza, oltre a valorizzare maggiormente i profili più qualificati.

Quanto ai Paesi di provenienza, il governo intende riservare quote preferenziali agli Stati che contrastano i traffici migratori e sensibilizzano i cittadini sui rischi dell’immigrazione irregolare, in accordo con l’Italia, anche in base agli ingressi effettivi degli anni precedenti.

Come fare domanda

I datori di lavoro devono chiedere il nulla osta all’assunzione di un lavoratore extracomunitario presso la piattaforma dedicata del ministero del Lavoro (oggi ancora non attiva, ma presto comunicata da apposita circolare) per inviarla allo Sportello Unico per l’immigrazione (Sui).

L’autorizzazione sarà rilasciata nei limiti di quanto stabilito dal decreto Flussi e comunque soltanto se non ci sono lavoratori italiani o comunitari iscritti ai Centri per l’impiego o censiti come disoccupati idonei per quella posizione e disponibili ad accettare l’occupazione. Queste circostanze dovranno preventivamente essere verificate dal datore di lavoro, tenuto ad allegare la relativa autocertificazione alla propria domanda.

I click day 2026 da tenere a mente sono:

  • 12 gennaio per i lavoratori agricoli;
  • 9 febbraio per i lavoratori turistici;
  • 18 febbraio per non stagionali e autonomi.

Per i lavoratori, invece, la procedura si divide in due fasi:

  • rilascio del nulla osta, che gli autonomi devono richiedere alla questura competente territorialmente attraverso l’ufficio immigrazione;
  • richiesta del visto di ingresso presso l’Ambasciata o il Consolato.

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