Nel 2023 siamo stati ultimi in Ue per gli ingressi regolari legati all’occupazione. Che cosa prevede il nuovo decreto flussi?
Ecco il nuovo decreto flussi, con cui il governo Meloni ha autorizzato l’ingresso in Italia di quasi 500 mila lavoratori stranieri nel triennio 2026-2028. Palazzo Chigi ha spiegato che si tratta di un via libera necessario per attrarre «manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale e altrimenti non reperibile». Arriva dopo l’analogo decreto del 2023, che per la prima volta aveva sperimentato una programmazione dei flussi d’ingresso legale su base triennale (in quel caso erano meno, circa 450 mila).
Secondo le analisi della campagna Ero Straniero, elaborate su dati del Viminale, nel 2023 solo il 12,7% delle quote di ingresso autorizzate dal provvedimento si è concretizzato in un permesso di soggiorno e in un impiego stabile. Ancora meno nel 2024, quando appena il 7,8% degli ingressi previsti dal governo si è trasformato effettivamente in un permesso di soggiorno per un’occupazione stabile e regolare: soltanto 9.331 domande accolte dalle prefetture, su un totale di 119.890 quote assegnate nel corso dell’anno.
Permessi di soggiorno in aumento: ecco perché
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