Nuovo contratto sportivo con più tutele e meno tasse, cosa cambia

Patrizia Del Pidio

3 Luglio 2023 - 10:30

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Cambiano le regole per chi lavora nel settore sportivo: aumentano tutele e con semplificazioni e modifiche. Vediamo i principali cambiamenti.

Nuovo contratto sportivo con più tutele e meno tasse, cosa cambia

Dal 1 luglio 2023 cambia il mondo del lavoro nel mondo dello sport. Numerosi saranno i cambiamenti er i 500 mila lavoratori del settore dopo le modifiche e le semplificazioni apportate per tutelare il lavoro in ambito sportivo. Quello che maggiormente interessa è quello che sarà il nuovo contratto dello sport che porta davvero profonde modifiche per chi lavora in questo ambito.

Dalle ore di lavoro che servono per mantenere un rapporto di lavoro di co.co.co. ai controlli medici, passando anche per gli adempimenti burocratici, vediamo tutto quello che cambierà nei contratti sportivi dopo che era già stata cambiata la tassazione.

Chi interessano le nuove regole?

C’è un riconoscimento più ampio del lavoratori sportivi e le nuove regole riguardano sia il settore professionistico che quello dilettantistico. A essere interessati dal cambiamento sono atleti, istruttori, direttori tecnici e sportivi, preparatori atletici, direttori di gara a patto che svolgano attività retribuita per associazioni sportive, federazioni o società sportive.

Anche i dipendenti pubblici, extra orario lavoro, possono svolgere attività sportiva. Per farlo in modo retribuito è necessaria l’autorizzazione del datore di lavoro, per farlo in modo non retribuito basterà comunicarlo al datore di lavoro.

Come cambiano i contratti

La prima grande novità riguarda i contratti Co.co.co che potranno mantenere lo stato di lavoratore autonomo fino a 24 ore a settimanali lavorate (innalzate rispetto alle 18 previste in precedenza).

Si abbassa, invece, l’età minima per l’apprendistato nel mondo del settore sportivo che può iniziare a 14 anni per l’istruzione secondaria sia nel dilettantismo che nel settore professionista.

Le novità mirano a sostenere anche gli atleti paralimpici con l’introduzione di una nuova disciplina che permette anche a chi appartiene ai clup paralimpici di partecipare a competizioni e allenamenti con permessi speciali retribuiti. Questo permetterà agli atleti paralimpici di non attingere a ferie e permessi in occasione di allenamenti e gare e di conservare il posto di lavoro per le assenze che lo sport stesso comporta.

Le novità riguardano anche nuove tutele per chi opera in ambito sportivo come la malattia del figlio e la maternità, riconosciute entrambe non solo nel settore professionistico ma anche in quello dilettantistico.

I redditi fino a 85.000 euro derivanti da compensi sportivi, saranno esentati da tributo Irap regionale.

Fondo pensione e volontariato

Attualmente i lavoratori sportivi sono iscritti ad un Fondo pensione sportivi professionisti gestito dall’Inps. Ora questo fondo cambia nome in Fondo pensione dei lavoratori sportivi ed è riservato a coloro che lavorano nel settore professionistico.
Per chi, invece, svolge il suo operato nel settore dilettantistico si deve provvedere all’iscrizione alla Gestione Separata.

Le novità non finiscono qui visto che è stato previsto anche un rimborso spese (esentasse) per chi fa volontariato sportivo. Le spese che il volontario sportivo sostiene, infatti, possono essere rimborsate, solo se autocertificate, fino a un massimo di 150 euro al mese.

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