Un nuovo Btp solo per i risparmiatori italiani: perché il governo Meloni vuole dare il debito pubblico in mano ai cittadini

Stefano Rizzuti

16 Febbraio 2023 - 11:53

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Il governo Meloni punta a introdurre un nuovo Btp rivolto ai risparmiatori medi italiani: perché e come l’esecutivo vuole dare una quota sempre più ampia di debito pubblico in mano ai cittadini?

Un nuovo Btp solo per i risparmiatori italiani: perché il governo Meloni vuole dare il debito pubblico in mano ai cittadini

Un nuovo Btp, con l’obiettivo che i risparmiatori italiani detengano una quota sempre più ampia del debito pubblico, ricalcando in parte quanto avvenuto negli anni Ottanta. Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, delinea in un’intervista al Messaggero gli obiettivi del nuovo titolo di Stato che il governo vuole mettere in campo.

L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, quindi, punta sul risparmiatore medio italiano. E lo vuole fare con uno strumento che il Mef sta mettendo a punto: un titolo semplice da acquistare, anche attraverso l’home banking e gli sportelli postali. Perché il governo punta sui risparmiatori italiani e qual è il suo piano?

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Btp, il governo punta sui risparmiatori medi italiani

L’idea del ministero dell’Economia è quella di puntare su nuove emissioni oltre al Btp Italia e al Btp futura, con delle caratteristiche specifiche. Il primo punto riguarda il target a cui si rivolge: l’esecutivo vuole raggiungere direttamente il risparmiatore medio, come spiega Freni.

Proprio per questo serve “un titolo facile da acquistare, anche tramite home banking o sportelli postali”. Il rendimento, per dirla con le parole del sottosegretario, deve essere “interessante” e non necessariamente legato all’inflazione. Tanto che viene valutata anche l’ipotesi di un premio finale. Al momento i tecnici del Mef stanno cercando di individuare la miglior soluzione possibile, rispettando ovviamente i vincoli europei.

Il debito pubblico in mano agli italiani

L’idea alla base di questo meccanismo è che siano gli italiani a detenere quante più quote possibili del debito. Secondo Freni si deve partire dall’ipotesi per cui il risparmio italiano costituisce, già da tempo, “il miglior indice di resilienza della nostra economia”. L’obiettivo è investire nel sistema Italia, ognuno per quel che può.

Di fatto si vuole dare sempre più debito pubblico in mano ai risparmiatori italiani, come avveniva anche negli anni ’80. Tuttavia il sottosegretario sottolinea come, rispetto ad allora, il nostro debito oggi abbia “una vita residua medio-lunga”, il che lo rende meno sensibile alle fluttuazioni dei tassi e alle dinamiche speculative esterne. Lo scopo finale è quello di “garantire un rapporto più diretto tra il risparmio e l’economia nazionale”.

Gli altri strumenti per il debito in mano agli italiani

Ci sono anche altri strumenti, al di là dei nuovi Btp, a cui pensa il governo. Sicuramente, come ricorda Freni, si sta studiando un piano industriale di lungo periodo che sia un punto di riferimento per gli investitori. Poi si punta a un’alleanza con gli attori istituzionali che possono aiutare gli stakeholder che operano sul mercato italiano, per esempio attraverso casse e fondazioni bancarie, anche con un supporto agli investimenti.

Il prossimo Btp Italia

In attesa di sviluppi su questo nuovo titolo di Stato, la prossima data da segnare sul calendario è quella dell’emissione dei Btp Italia: sarà dal 6 all’8 marzo per i risparmiatori individuali e il 9 marzo per gli investitori istituzionali. Questo titolo di Stato, come scrive il Mef, è “pensato per proteggere dall’innalzamento dei prezzi” ed è arrivato alla sua 19esima emissione, la prima del 2023.

La sua durata è di cinque anni e viene anche previsto un premio di fedeltà dell’8 per mille per chi lo acquista subito e lo detiene fino alla sua normale scadenza, ovvero nel 2028.

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