Chi sarà il nuovo Presidente dell’Inps dopo Tito Boeri?

Simone Micocci

14/02/2019

21/02/2019 - 11:29

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Presidenza dell’Inps: il successore di Tito Boeri sarà nominato solo dopo una fase di transizione guidata da un commissario. Per il dopo Boeri si fanno tre nomi: Brambilla, Tridico e Nori.

Chi sarà il nuovo Presidente dell’Inps dopo Tito Boeri?

Parte la corsa al successore di Tito Boeri come Presidente dell’Inps. Nonostante le pressioni da parte del Governo per delle dimissioni anticipate viste le discordanze sulle politiche previdenziali messe in atto dall’Esecutivo, Tito Boeri è riuscito a portare a termine il suo mandato come Presidente dell’Inps; la scadenza è fissata a sabato 16 febbraio, quando il suo posto, almeno per il momento, dovrebbe essere preso da un commissario.

L’Inps inizialmente sarà commissariato così da gestire al meglio la transizione verso la nuova governance; nel frattempo è già partito il toto-nomi per quello che sarà il nuovo Presidente dell’Inps, una figura che ovviamente sarà più vicina alla linea politica dettata dal Governo in carica. Ecco perché c’è chi fa il nome di Alberto Brambilla come successore di Boeri alla guida dell’Inps, anche se nelle ultime ore anche questo ha manifestato diversi dubbi in merito alla sostenibilità della nuova riforma delle pensioni.

Per questo motivo c’è chi fa il nome di altri due tecnici per il ruolo di Presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale: Pasquale Tridico e Mauro Nori, con quest’ultimo che è già stato all’Inps tra il 2010 e il 2015 ricoprendo il ruolo di direttore generale.

Per il ruolo di nuovo Presidente dell’Inps quindi è in atto una vera corsa a tre; nell’attesa di sapere chi arriverà nella posizione più alta del “podio”, vediamo nel dettaglio chi sono i candidati più papabili.

Alberto Brambilla: sarà lui il nuovo Presidente dell’Inps?

Classe 1950, Alberto Brambilla è un vero e proprio esperto nel campo previdenziale e assistenziale: laureato in Scienze Politiche - indirizzo “Programmazione Economica” - all’Università Cattolica di Milano, tra il 2001 e il 2005 (II e III Governo Berlusconi) è stato Sottosegretario di Stato al Ministero del Welfare con la delega alla “Previdenza Sociale”.

Dal 2009 è Presidente del comitato tecnico scientifico del Centro Studi “Itinerari Previdenziali”; altamente competente sulle politiche del lavoro e previdenza sociale, ma anche su fondi di garanzia e TFR, Alberto Brambilla è senza dubbio uno dei candidati ideali per prendere il posto che in questi ultimi anni è stato di Tito Boeri.

Anche sul piano politico fino a qualche tempo fa non c’erano dubbi sulla vicinanza con il Governo, in particolare con la Lega di cui Brambilla è stato consulente sul fronte pensioni; parliamo al passato, però, perché in questi ultimi tempi il rapporto tra Brambilla e Salvini non sembra più essere così idilliaco.

A certificare lo strappo potrebbe essere proprio il recente report pubblicato dal Centro Studi “Itinerari Previdenziali” nel quale vengono messe in risalto le conseguenze negative della nuova riforma delle pensioni sul fronte previdenziale, con un pericolo insostenibilità che si fa sempre più forte. A quanto pare, quindi, su Quota 100 e reddito di cittadinanza Brambilla è più vicino alla posizione di Boeri piuttosto che a quella del Governo in carica: ecco perché la sua nomina alla guida dell’Inps potrebbe non essere così scontata.

Pasquale Tridico: sarà lui il nuovo Presidente dell’Inps?

Indipendentemente dal rapporto tra Brambilla e Matteo Salvini resta da capire chi - tra Lega e Movimento 5 Stelle - deciderà il nome del prossimo Presidente dell’Inps. Qualora dovessero essere i pentastellati ad avere l’ultima voce in capitolo, la nomina potrebbe ricadere su Pasquale Tridico, economista consigliere del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico - nonché vicepremier - Luigi Di Maio.

Tridico , 43 anni, era il candidato come Ministro del Lavoro designato da Di Maio durante la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle; tuttavia, con l’accordo post-elezioni tra Lega e M5S sappiamo tutti com’è andata, con lo stesso Di Maio che ha preso il posto che gli era stato ritagliato nel Ministero del Lavoro. Tridico quindi è rimasto “senza poltrone” mantenendo però il ruolo di consulente del leader del Movimento 5 Stelle: è a lui, infatti, che si deve la realizzazione del Reddito di cittadinanza.

Attualmente professore di Economia del Lavoro e Politica Economica all’Università Roma 3, nonché direttore del Master in Human Development and Food Security, sembra che sia stato lo stesso Pasquale Tridico a proporre il suo nome per il ruolo di Presidente dell’Inps; una candidatura che il Movimento 5 Stelle, anche per mancanza di alternative, sembra aver accolto ma sulla quale è da segnalare l’opposizione di diversi esponenti della Lega.

Ecco quindi che alla fine la corsa potrebbe risolversi in favore di un outsider.

Mauro Nori: sarà lui il nuovo Presidente dell’Inps?

La terza opzione, che sembra sia stata proposta da Laura Castelli - pentastellata sottosegretaria al MEF - è quella di Mauro Nori, ex direttore generale dell’INPS tra il 2010 e il 2015.

Classe 1961, Mauro Nori è laureato in Giurisprudenza all’Università di Firenze, ed è stato docente presso il Master di specializzazione del diritto e della previdenza sociale tenuto dall’Università La Sapienza. La sua esperienza come Direttore Generale dell’Inps - durante la quale si è occupato di presiedere l’organizzazione interna del personale e dei servizi, assicurando l’unità operativa e di indirizzo dell’Istituto - come abbiamo visto si è interrotta nel 2015, quando - complici i dissapori con l’uscente Presidente dell’Inps Tito Boeri - è passato alla Corte dei Conti.

La sua esperienza pregressa all’Inps, quindi, potrebbe essere la carta a suo favore nella corsa alla Presidenza, così come il fatto che tra lui e Boeri non corra buon sangue: il Governo, infatti, molto probabilmente sceglierà proprio una figura che rappresenti una rottura rispetto alla precedente amministrazione, con Nori che da outsider potrebbe diventare il primo candidato alla Presidenza.

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