Certificate: puntare al recupero delle perdite con i nuovi Recovery TOP Bonus di SG su azioni e indici

Riccardo Designori

15/02/2019

15/02/2019 - 12:47

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Société Générale ha quotato 24 nuovi prodotti che permettono agli investitori di ottenere interessanti ritorni anche in caso di moderata discesa dei prezzi del sottostante. Tra i punti di forza dell’emissione la Barriera europea, ossia rilevata solo a scadenza, e la possibilità di ottenere rendimenti fino al 16% in 10 mesi

Certificate: puntare al recupero delle perdite con i nuovi Recovery TOP Bonus di SG su azioni e indici

Société Générale ha ampliato la gamma di Bonus Certificate a disposizione degli investitori italiani con il lancio di 24 nuovi Recovery TOP Bonus Certificate. Questi strumenti finanziari appartengono alla categoria ACEPI dei certificati a capitale condizionatamente protetto e grazie alla loro struttura permettono agli investitori di ottenere interessanti ritorni anche in caso di moderata discesa dei prezzi del sottostante.

Negoziabili dal 15 febbraio 2019 sul segmento SeDeX di Borsa Italiana dalle ore 9:05 alle 17:30, i nuovi Recovery TOP Bonus dell’emittente francese permettono di prendere posizione sugli indici FTSE MIB ed Euro STOXX 50 e su alcune fra le principali blue chip del listino italiano: Banco BPM, FCA, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Mediaset, Mediobanca, Saipem, Telecom, Unicredit e UBI Banca.

Tra le caratteristiche salienti di questa nuova emissione vi è la tipologia di Barriera. Rispetto agli altri Recovery Bonus Certificate già portati sul mercato da Société Générale, i nuovi strumenti prevedono l’osservazione della barriera esclusivamente alla scadenza del prodotto. In un mercato caratterizzato negli ultimi mesi dalla volatilità, avere una barriera di tipo europeo rappresenta un indubbio punto di forza.

Caratteristiche e scenari dei nuovi Recovery TOP Bonus Certificate di SG

I nuovi certificati Recovery TOP Bonus permettono di beneficiare della struttura tipica dei Bonus Cap Certificate. Rispetto a questa tipologia di strumento però si differenziano per il loro prezzo di emissione, sotto la pari. Nella pratica il guadagno per l’investitore è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto dello strumento e il valore di liquidazione, fissato per tutti, in caso di scenario positivo, a 100 euro. Il funzionamento di fatto è simile a quello di un Zero Coupon Bond.

Il nome Recovery richiama questa caratteristica e questa intenzione. Il concetto di fondo è quello di consentire a un investitore che ha maturato una minusvalenza, e che quindi si trova ad avere un ammontare inferiore rispetto a quello iniziale, di reinvestire la cifra e recuperare le perdite al verificarsi delle condizioni necessarie. Questo potendo contare anche sul buffer di sicurezza rappresentato dalla Barriera profonda che contraddistingue questa emissione di certificati.

Questa particolare caratteristica rende i nuovi Recovery TOP Bonus fruibili anche dagli investitori più sensibili ad un aumento della volatilità dello strumento finanziario sottostante, poiché anche un forte ribasso del sottostante durante un qualsiasi momento della vita del certificate non preclude la possibilità di ottenere il Bonus se poi la Barriera non è violata a scadenza.

I nuovi Recovery TOP Bonus Certificate che hanno come sottostante singole azioni prevedono scadenze entro l’anno o al massimo due anni (dicembre 2019 e dicembre 2020), quelli sull’Euro STOXX 50 e il FTSE Mib hanno un orizzonte di medio periodo avendo scadenza rispettivamente nel dicembre 2020 e giugno 2021.

Andiamo dunque a vedere gli scenari che si possono presentare all’investitore alla scadenza del Certificate. Il loro funzionamento è molto semplice e prevede solo due alternative:

  • se alla data di valutazione finale il valore di chiusura del sottostante è superiore a quello della Barriera, l’investitore riceve un importo lordo predefinito pari a 100 euro per ogni Certificate detenuto in portafoglio;
  • se alla data di valutazione finale il valore di chiusura del sottostante è uguale o inferiore a quello della Barriera, l’investitore riceve un importo commisurato alla perdita maturata nel periodo di vita del Certificate dall’attività sottostante.

Come funzionano i Recovery TOP Bonus: un esempio pratico

Andiamo ora a vedere un caso pratico di funzionamento dei nuovi Certificate proposti dall’emittente francese. Prendendo ad esempio il Recovery TOP Bonus su Leonardo (codice ISIN LU1910339651), il Certificate rimborserà 100 euro se alla data di valutazione finale (13 dicembre 2019) il prezzo di chiusura del titolo si troverà al di sopra del livello Barriera posto a 7,32 euro.

Attualmente a Piazza Affari le azioni della società passano di mano a 8,82 euro, un valore che dista il 17% dal livello Barriera. In questo caso l’investitore che avesse acquistato il Recovery Top TOP Bonus al valore nominale di emissione, pari a 90,09 euro con uno strike price di 8,552 euro, otterrebbe un rendimento dell’11% in 10 mesi.

Se invece alla data di rilevazione finale il valore di Leonardo dovesse essere inferiore al livello Barriera, l’investitore otterrebbe un rimborso pari al valore nominale del Certificate moltiplicato per la performance del sottostante rispetto al suo valore iniziale (8,552 euro).

Ipotizzando un valore delle azioni Leonardo al termine delle negoziazioni del prossimo 13 dicembre pari a 7 euro, l’investitore si vedrebbe riconosciuto un valore di 73,74 euro per ogni certificato in portafoglio. Di fatto a fronte di una perdita di valore di Leonardo del 18,15%, il Certificate vedrebbe scendere il suo prezzo del 18,15%, come se si fosse investito direttamente sul sottostante.

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