Dal 12 ottobre entra in vigore l’EES: addio al timbro sul passaporto, arrivano impronte digitali e foto per chi viaggia da Paesi extra-UE. Ecco come cambiano i controlli.
Addio al timbro e benvenuta impronta digitale sul passaporto. Quello che avverrà il 12 ottobre è un vero e proprio cambiamento epocale per le procedure di controllo alle frontiere.
Da questa domenica entrerà ufficialmente in vigore il nuovo Entry/Exit System (EES), un sistema elettronico creato per monitorare in modo automatico tutti gli ingressi e le uscite dai confini dell’Unione Europea. Si tratta di una misura che coinvolgerà milioni di viaggiatori provenienti da Paesi extra-UE, compresi i cittadini britannici, e che mira a rendere più sicuri e rapidi i controlli.
Il progetto, rimandato per anni da diversi Stati membri, diventa quindi realtà. La Commissione europea, infatti, ha fissato il 12 ottobre come data di “avvio ufficiale”, prevedendo un periodo di transizione di sei mesi per il completo adeguamento. Entro aprile 2026, quindi, tutti i Paesi Schengen dovranno applicare le nuove regole.
Questo vale, ovviamente anche per la nostra Penisola, dove i primi test partiranno dagli aeroporti di Malpensa, Linate e Fiumicino, oltre che dai porti di Genova e Civitavecchia.
Impronte digitali e foto per viaggiare in aereo: che cos’è l’EES
L’EES (Entry and Exit System) è il nuovo sistema di registrazione elettronica dei movimenti alle frontiere dell’Unione Europea. Ogni volta che un viaggiatore extra-UE entrerà o uscirà da un Paese dell’area Schengen, i suoi dati saranno automaticamente registrati in un archivio centralizzato gestito da eu-LISA, l’agenzia informatica europea con sede a Tallinn. Il sistema memorizzerà una serie di informazioni precise, che renderanno inutile il vecchio timbro sul passaporto. In particolare, verranno registrati:
- i dati anagrafici del passeggero;
- i dati biometrici, come impronte digitali e fotografia del volto;
- la data e il luogo di ingresso e uscita;
- l’eventuale respingimento alla frontiera.
Lo scopo del nuovo sistema è quello di garantire maggiore sicurezza e tracciabilità dei movimenti, oltre a fornire dati affidabili sugli attraversamenti. Con l’EES sarà più semplice, infatti, individuare chi rimane in Europa oltre i 90 giorni consentiti, prevenire furti d’identità e facilitare la cooperazione tra i Paesi membri. Una svolta che Bruxelles ha aspettato per anni e che oggi diventa concreta.
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EES e il nuovo passaporto: come funzioneranno i controlli alle frontiere
Dal 12 ottobre, i controlli alle frontiere cambieranno radicalmente. Al momento del primo ingresso in Europa, i viaggiatori extra-UE dovranno fornire impronte digitali e una foto del volto presso chioschi elettronici o sportelli dedicati, gestiti dalla Polizia di frontiera. Una volta registrati, i dati verranno conservati per tre anni e utilizzati per i successivi viaggi, rendendo più veloci gli attraversamenti futuri.
La fase di avvio sarà graduale: nei primi mesi almeno il 10% dei transiti dovrà essere registrato con il nuovo sistema, quota che salirà al 35% dopo tre mesi, fino a raggiungere il 100% entro aprile 2026. Nel frattempo, in alcuni scali i passeggeri continueranno a ricevere il timbro sul passaporto.
I viaggiatori dotati di passaporto elettronico potranno utilizzare i varchi self-service, riconoscibili da un simbolo dorato a forma di macchina fotografica. Nelle prime settimane potrebbero verificarsi code o rallentamenti, ma l’obiettivo è arrivare a controlli completamente automatizzati e più efficienti rispetto al passato.
Frontiere, cosa cambia per i passeggeri e perché serve l’EES
L’introduzione dell’EES non modifica i requisiti di viaggio, ma cambia le modalità di controllo. Serviranno ancora passaporto valido, visto o autorizzazione elettronica, ma la registrazione biometrica diventa obbligatoria. Chi rifiuta di fornire impronte e foto non potrà entrare nell’Unione Europea.
Questo sistema sostituirà un metodo considerato obsoleto: la timbratura manuale dei passaporti. Il nuovo approccio permetterà alle autorità di individuare i viaggiatori fuori termine, migliorando la sicurezza interna e rendere più trasparenti i flussi di viaggio.
Dopo una fase iniziale di adattamento, per i viaggiatori i controlli dovrebbero diventare più rapidi e automatizzati. L’Europa si avvia verso la digitalizzazione completa delle frontiere, che proseguirà nel 2026 con l’introduzione dell’ETIAS (European Travel Information and Authorisation System), il visto elettronico da richiedere online prima del viaggio. Il costo sarà di 20 euro, con validità triennale, e sarà obbligatorio per chi entra in Europa per soggiorni brevi.
L’EES e l’ETIAS diventeranno i due pilastri dei controlli UE: il primo monitora gli spostamenti, il secondo autorizza l’ingresso. Per i viaggiatori, quindi, sarà l’inizio di una nuova era: niente più timbri, ma controlli biometrici rapidi, digitali e sincronizzati in tempo reale in tutto il continente.
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