Nuove regole condono edilizio 2024, cosa si può sanare?

Patrizia Del Pidio

05/04/2024

05/04/2024 - 16:02

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In arrivo nuove regole per il condono edilizio che dovrebbero facilitare la sanatoria delle piccole difformità. Vediamo quali sono e a chi si applicano.

Nuove regole condono edilizio 2024, cosa si può sanare?

Si attende entro breve il pacchetto di riforme contenente le nuove regole per il condono edilizio. A rendere nota la novità è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il quale chiarisce anche che si tratta di misure volta a regolarizzare le piccole difformità oltre le difformità strutturali.

Il condono era stato richiesto, a più riprese, dalle amministrazioni territoriali e dalle associazioni che rappresentano il settore edile. Proprio per questo motivo è in arrivo un pacchetto di misure destinate agli interventi sulla casa che interesseranno circa l’80% del patrimonio immobiliare italiano.

Condono edilizio, quali temi si toccheranno?

Il nuovo condono edilizio andrà a toccare diversi temi quali:

  • regolarizzazione di difformità di natura formale nate da una cattiva interpretazione della normativa vigente;
  • regolarizzazione delle edilizie interne che riguardano, nello specifico, le singole unità abitative in cui sono state apportate modifiche lievi come soppalchi o muri di tramezzo;
  • difformità che all’epoca della realizzazione dell’intervento avrebbero potuto essere sanate, ma che non è possibile sanare oggi per la regola della “doppia conforme” che non permette di ottenere il permesso per interventi troppo datati.

Le nuove regole dovrebbero permettere, inoltre, anche il cambio di destinazione di uso degli immobili permettendo il passaggio tra categorie omogenee.

Linee guida del condono edilizio

Il ministero spiega che le linee di indirizzo che hanno portato alla bozza della normativa per la realizzazione del condono edilizio, sono nate da proposte raccolte nelle riunioni precedenti sullo stesso tema. Il fondamento della scelta normativa è quello di andare a tutelare i piccoli proprietari immobiliari che si trovano nella condizione di avere immobili con piccole irregolarità che non riescono a sanare. Questo impedisce loro, nella maggior parte dei casi, di vendere o ristrutturare l’unità abitativa.

L’obiettivo del condono edilizio cui si sta lavorando a pieno ritmo ha lo scopo di far entrare un vigore una legge che permetta di sanare tutte quelle piccole difformità che stanno bloccando milioni di immobili (e accumulando pratica da oltre 40 anni).

Sanare tramezzi, finestre e nicchie

Quando in edilizia si parla di difformità si intende un abuso edilizio, ovvero un intervento realizzato senza seguire l’iter amministrativo necessario. Per gli abusi che non superano il 2% dei volumi permessi a titolo abitativo sono lievi e non necessitano di sanatorie.

La norma in questione, però, vuole intervenire su tramezzi, soppalchi, nicchie, finestre o altre aperture di vario genere perché sono soprattutto queste le opere per le quali non c’è allineamento tra la reale struttura della casa e la documentazione in possesso dei Comuni. Il problema principale si riscontra al momento di vendere un immobile visto che la reale composizione dello stesso non trova riscontro con le piante ufficiale.

Il problema principale della sanatoria di queste irregolarità è che è richiesta la doppia conformità, ovvero la valutazione delle regole in vigore al momento dell’abuso e quelle in vigore oggi. Questo parametro crea la maggior parte degli ostacoli a chi tenta di sanare le irregolarità e l’intenzione del Mit è quello di abolirlo. In questo modo si permetterà di sanare la situazione rispettando o la conformità in base alle regole attuali o in base alle regole in vigore al momento dell’abuso per avere il via libera.

Maggiore tolleranza

Un altro aspetto su cui si pensa di intervenire è quello della tolleranza costruttiva che, attualmente, è fissata (come detto in precedenza) al 2%. Si pensa di alzare questo parametro per l’individuazione di difformità lievi al 5%, ma solo per gli edifici più vecchi, ovvero costruiti prima del 1985. Per quel che riguarda, invece, edifici costruiti prima del 1967 si sta pensando di far coincidere lo stato di fatto con quello legittimo sanando automaticamente le piccole irregolarità interne.

Questo non vuol dire, però che si andranno a condonare anche situazioni di abuso: per chi compra una casa che ha una planimetria che non corrisponde allo stato effettivo deve provvedere alla regolarizzazione.

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