Le nuove opportunità per l’export italiano negli USA

Domenico Letizia

3 Marzo 2021 - 10:37

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Nel tentativo di dare un apporto alla ripresa dell’export per le imprese italiane nel mercato USA, l’Agenzia ICE ha contribuito a creare rapporti con innumerevoli imprese per realizzare azioni coordinate di comunicazione a favore della tecnologia italiana.

Le nuove opportunità per l’export italiano negli USA

Dare una visione e un po’ di sano ottimismo al commercio estero tra Italia e Stati Uniti d’America deve essere una priorità da intraprendere, dopo l’anno della pandemia sanitaria, per non scoraggiare le attività di export e internazionalizzazione con un partner importante quale quello statunitense.

Durante un recente webinar, Antonino Laspina, direttore dell’Ufficio dell’ICE Agenzia di New York, ha ribadito che il mercato USA è pronto al re-start per l’export.

Le nuove opportunità per l’export italiano negli USA

Negli USA, la nuova presidenza democratica sta affrontando con tenacia la problematica della diffusione dei contagi ed entro il mese di luglio del 2021, il Paese, con tutte le diverse sfaccettature tra Stati da non sottovalutare, dovrebbe ritornare ad una completa ripresa economica e sociale. Nel corso dell’anno 2020, l’interscambio commerciale degli Stati Uniti con il mondo è stato pari a 3.78 miliardi di dollari. Le importazioni dell’Italia hanno raggiunto i 49.5 milioni di dollari e le esportazioni verso l’Italia hanno raggiunto i 19.9 milioni di dollari.

L’Italia è in tredicesima posizione tra i paesi fornitori negli USA. I settori principali italiani negli USA, anche nel corso dell’anno 2020, sono stati quelli che da sempre caratterizzano l’export italiano. I prodotti agroalimentari e il vino rappresentano l’unico comparto che ha resistito alla pandemia con un interscambio pari a 5.5 miliardi di dollari, nel corso del 2020. Con il drastico cambiamento dei consumi, l’E-commerce è divenuto un canale strategico. Gli USA hanno generato nei beni di consumo un terzo dei guadagni globali dell’E-commerce B2B. Una rivoluzione del commercio avvenuta in un contesto che già detiene una leadership per gli acquisti online, con una crescita del 44% rispetto all’anno 2019.

Le trasformazioni dei canali commerciali

Molti grandi e medi gruppi hanno accelerato le trasformazioni dei propri canali commerciali. Secondo le analisi del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d’America, l’Italia è stata, durante l’anno 2019, la sedicesima fonte di afflusso degli investimenti diretti esteri (IDE) negli Stati Uniti. Dai dati più recenti della Banca d’Italia del 2018, gli Stati Uniti sono stati l’ottava fonte di afflusso degli IDE in Italia. Lo stock degli IDE statunitensi in Italia è cresciuto a 34.9 miliardi di dollari nel 2019, con un aumento del 5.5% rispetto al 2018. Lo stock di investimenti esteri italiani negli USA è cresciuto a 32.8 miliardi di dollari nel 2019, con un aumento del 6.7% rispetto al 2018.

La politica statunitense è intervenuta rapidamente in rapporto all’economia, danneggiata dalla diffusione dei contagi. Circa 3.000 miliardi di aiuti all’economia sono stati approvati dal governo nel 2020, comprese le misure per le PMI, attraverso la Small Business Administration e con oltre 1.900 miliardi di dollari in corso di approvazione da parte della nuova amministrazione. Inoltre, sono diverse le attività, che impegnano le imprese italiane, che hanno subito una cancellazione dagli organizzatori e che sono riprogrammate in formato digitale o sono rinviate a fine 2021 o nel 2022.

Il settore manifatturiero

In rapporto al manifatturiero, South Bend (Indiana) è il distretto più specializzato di tutti gli USA, seguito da Tupelo, Forth Wayne e Mason City. L’intensità di produzione manifatturiera, anche negli ultimi anni, resta importante e tali meccanismi risultano interessanti per le imprese italiane. Nonostante la forte contrazione dell’anno 2020, nel 2021- 2022 il settore e gli operatori impegnati nella trasformazione di input grezzi in nuovi prodotti mediante processi meccanici, fisici e chimici, incluso l’assemblaggio di parti per la creazione di prodotti complessi, resta importante.

Nel tentativo di dare un contributo alla ripresa dell’export per le imprese italiane nel mercato USA, l’Agenzia ICE ha contribuito a creare rapporti con innumerevoli imprese, sia italiane che degli altri paesi, per realizzare azioni coordinate di comunicazione a favore della tecnologia italiana e delle sue soluzioni, in quanto parte fondamentale del Made in Italy.

Infine, ricordiamo che l’Ufficio dell’Agenzia ICE di Chicago ha recentemente pubblicato un dossier gratuito sull’importanza delle piattaforme digitali e sul commercio elettronico B2B per il mercato statunitense.

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