Neuralink è stata messa sotto inchiesta dal Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti d’America, per aver trasportato illegalmente chip infetti rimossi dalle scimmie utilizzate per i suoi test.
Arriva a distanza di poco più di un mese dall’apertura di un’inchiesta federale una nuova, pesantissima accusa che rischia di terremotare l’azienda.
A dicembre, Neuralink, l’azienda statunitense di neurotecnologie che vede Elon Musk tra i suoi soci fondatori, era stata messa sotto indagine negli Stati Uniti per via della morte di circa 1.500 animali, tra cui più di 280 tra pecore, maiali e scimmie, durante i test dei suoi impianti cerebrali.
La Physicians Committee for Responsible Medicine, (PCRM), Commissione Medici per la Medicina Responsabile, un’organizzazione nazionale americana per la protezione degli animali, dopo aver esaminato le registrazioni fatte dai veterinari sarebbe giunta alla conclusione che le scimmie utilizzate nell’esperimento della Neuralink erano state maltrattate e soggette a “estrema sofferenza”. «Quasi ogni singola scimmia a cui erano stati impiantati degli impianti nella testa soffriva di effetti sulla salute piuttosto debilitanti […] stavano mutilando e uccidendo gli animali», ha raccontato il direttore del patrocinio della ricerca del PCRM Jeremy Beckham, citato dal New York Post. [...]
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