Una famiglia davvero numerosa; tra rapporti conflittuali e scelte discutibili, vediamo come mai Elon Musk ha così tanti figli.
Oltre a essere conosciuto per le sue imprese rivoluzionarie come Tesla, SpaceX e Neuralink, Elon Musk fa spesso notizia (come in questo caso) anche per la sua vita privata, spesso alquanto bizzarra.
Ad oggi, infatti, ha avuto ben 13 figli (14 se si conta anche quello non riconosciuto ufficialmente), nati da tre donne diverse: sei figli dalla sua prima moglie, la scrittrice Justine Wilson, tre dalla cantante Grimes e altri quattro dalla dirigente di Neuralink e sua collega Shivon Zilis, con cui, però, non ha mai affermato di avere una relazione ufficiale.
L’ultimo nato, Seldon Lycurgus, è venuto alla luce di recente e a questa lista, di per sé già lunga, si aggiunge un presunto quattordicesimo figlio nato da Ashley St. Clair, nota influencer americana, di cui Musk non ha mai rivendicato la paternità.
La domanda che tutti si pongono è abbastanza spontanea. Perché Musk ha così tanti figli?
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Perché Elon Musk ha così tanti figli?
Alla base di questa numerosa famiglia ci sono una serie di motivazioni, sia di causa ideologica che sociale. Vediamo quali sono.
Un’ideologia pro-natalista
La prima ragione che spiega perché Elon Musk ha così tanti figli si collega alla sua forte ideologia pro-natalista.
L’imprenditore, infatti, ha affermato diverse volte che uno dei problemi più gravi dell’umanità, a suo avviso, sia il calo delle nascite. Una drastica diminuzione della popolazione, quindi, potrebbe essere secondo lui un serio rischio per il futuro della nostra specie. Inoltre, è fortemente convinto che le persone intelligenti e di successo dovrebbero avere più figli per garantire un futuro sostenibile e utile alla società.
Non si tratta solo di desiderio personale, ma di portare avanti una vera e propria missione ideologica, che il magnate ha condiviso spesso sui social (soprattutto su X) e nelle interviste. A detta sua, non fare figli sarebbe una scelta “moralmente sbagliata” per chi ha le possibilità di crescerli, e lui stesso sembra voler dare l’esempio anche in modo piuttosto eclatante e, forse, un po’ sbagliato.
Un modello di paternità non convenzionale
Elon Musk, sicuramente, non è il classico padre presente e attento alla gestione della famiglia. Nella maggior parte dei casi, infatti, i figli sono nati tramite fecondazione in vitro e con le madri spesso non c’è mai stata una vera relazione di coppia.
Come ha raccontato anche Grimes, il miliardario non gode di un buon rapporto con tutti i suoi figli e Vivian, la figlia transgender, si è pubblicamente allontanata da lui dopo numerosi dissidi legati alla sua transizione di genere, che Musk non ha mai accettato.
Alla luce di tutto ciò, sembra che il patron di Tesla non viva la paternità nel senso convenzionale del termine ma, al contrario, pensi più a diffondere il più possibile il suo patrimonio genetico, un po’ qua e un po’ là.
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Il rischio dell’emulazione
Il lato più negativo però, non risiede tanto nel suo comportamento in sé, ma nel rischio di emulazione da parte degli altri.
Non dimentichiamoci, infatti, che Elon Musk, visto lo status e le posizioni (ormai anche politiche) che ricopre è visto da sempre più persone come una sorta di leader o come un personaggio che, nel bene e nel male, ha un forte potere di influenza.
Infatti, quando una figura così potente trasforma la paternità multipla e “approssimativa” in una scelta di status o persino in un simbolo di potere “da uomo alpha”, c’è il rischio che venga imitato da chi lo vede come un modello di successo.
È bene ricordare che, soprattutto nel mondo attuale, c’è ancora bisogno di intendere e vivere la figura paterna nel senso più stretto e vero del termine; presenza, maturità e consapevolezza sono per ogni genitore un dovere più che una scelta.
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