Non c’è fiducia tra consumatori e imprese: è crollo in Italia

Violetta Silvestri

27 Luglio 2022 - 11:43

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La rilevazione Istat sulla fiducia dei consumatori e delle imprese per il mese di luglio non lascia dubbi: c’è un netto peggioramento, segnale di una crisi economica avvertita dalla società.

Non c’è fiducia tra consumatori e imprese: è crollo in Italia

La fiducia di consumatori e imprese precipita nella rilevazione Istat del mese di luglio.

L’Italia sembra dunque entrata in un vortice di pessimismo, con crisi energetica, caduta del Governo e prossime elezioni a oscurare le prospettive a breve termine della popolazione.

Nei numeri dell’istituto di statistica è emerso che le imprese si sono riportate ai livelli di maggio per quanto riguarda la fiducia, facendo passi indietro, e i consumatori hanno registrato un minimo da maggio 2020.

Italia senza fiducia: crollano gli indici a luglio

Nella nota Istat appena pubblicata e relativa al mese di luglio, viene così sintetizzato il quadro sulla fiducia percepita da consumatori e imprese:

“A luglio l’indice di fiducia delle imprese diminuisce riportandosi sul livello dello scorso maggio. Il peggioramento è determinato dall’evoluzione negativa della fiducia nella manifattura e nei servizi di mercato. Anche l’indice di fiducia dei consumatori evidenzia una dinamica negativa, raggiungendo un minimo da maggio 2020.”

Nel dettaglio, per quanto riguarda i consumatori, tutte le variabili considerate nel calcolo hanno mostrato un calo. Il dato generale è sceso da 98,3 a 94,8. Le altre componenti hanno evidenziato: clima economico e quello futuro scende in picchiata, passando rispettivamente da 93,9 a 84,9 e da 98,8 a 92,9; clima personale e quello corrente diminuiscono con il passaggio, per il primo dato, da 99,8 a 98,1 e per il secondo da 97,9 a 96,1.

Sul fronte imprese, questi i principali indicatori:

  • fiducia nel settore della manifattura: da 109,5 a 106,7;
  • fiducia nei servizi di mercato: da 109,0 a 104,1;
  • fiducia nelle costruzioni: da 159, a 164,4;
  • fiducia nel commercio al dettaglio: da 107,2 a 108,1

Istat ha precisato che “nella manifattura peggiorano le attese sul livello della produzione e, in misura più marcata, i giudizi sugli ordini; le scorte sono giudicate in diminuzione rispetto al mese scorso...Con riferimento ai servizi di mercato, tutte le variabili che compongono l’indicatore si deteriorano rispetto allo scorso mese. Infine, nel commercio al dettaglio la dinamica negativa dei giudizi sulle vendite si associa ad un marcato aumento delle aspettative sulle vendite future e ad un incremento delle scorte di magazzino.”

I dati sull’Italia sono giunti in uno dei momenti più cupi per le previsioni future. Tra rischio energetico sempre maggiore, con prezzi in continuo rialzo e grande incertezza politica con le elezioni a settembre, il Paese vacilla.

Da segnalare, comunque, che il clima di sfiducia sta caratterizzando la stessa Europa. Sempre oggi, 27 luglio, in Germania il morale dei consumatori tedeschi è precipitato a un minimo storico, a -30,6, con l’aumento dei prezzi e ora l’incombente crisi del gas che sta pesando sul sentiment generale.

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